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Sheldon Adelson cuore d’oro
Il proprietario della Las Vegas Sands Corporation, il noto magnate dei casinò Sheldon Adelson, ha procurato circa 2 milioni di mascherine per aiutare i dipendenti del settore sanitario, costantemente in prima linea nella lotta al coronavirus.
Secondo quanto riporta Jewish Insider, Adelson avrebbe pagato la produzione delle mascherine in Cina, in arrivo per gli ospedali del Nevada e di New York. Qui, il COVID-19 ha colpito duramente, con oltre 75.800 casi confermati e 1.550 decessi (dato aggiornato a ieri pomeriggio), quasi il 45% del totale negli USA.
Inoltre, Adelson ha promesso ai dipendenti del Venetian (che lunedì sera per un’ora si presentava come nella foto sopra) e del Palazzo di continuare a pagare appieno i dipendenti durante la chiusura dei casinò.
Il governatore del Nevada si affida agli esperti
Inizia la terza settimana di quarantena nel Nevada, dove a lunedì i casi confermati erano 1.113 (di cui 23 decessi nella sola contea di Clark). 11.800 i cittadini del Silver State sottoposti a tampone, di cui 10.681 hanno dato esito negativo.
Lunedì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva esteso le linee guida generali del governo sul distanziamento sociale fino al 30 aprile, invitando i cittadini a stare a casa e a non riunirsi in gruppi superiori alle 10 unità.
Il governatore del Nevada, Steve Sisolak, ha così commentato: “Nessuno può stimare quando raggiungeremo il picco e quando la curva inizierà a stabilizzarsi, per non dire a scendere. Molte persone prenderanno il virus e guariranno da sole, secondo quanto mi è stato detto circa i sintomi”.
Rispondendo alla sindaca di Las Vegas, che aveva paventato la morte dell’industria dei casinò se la chiusura si fosse protratta troppo a lungo, il governatore ha sentenziato: “Conosco il sindaco da tempo, non ho bisogno di politici che indichino le date. Ho bisogno dei consigli di dottori e medici. Stiamo lavorando duramente per garantire le coperture economiche”.
Casinò, licenziamenti in massa a Las Vegas
Nonostante le rassicurazioni di Sisolak, molti casinò di Las Vegas stanno già operando pesanti tagli. È il caso ad esempio del Golden Nugget, che ha annunciato il licenziamento temporaneo di circa 40.000 lavoratori delle sue sale da gioco, ma anche dei ristoranti Del Frisco’s e Bubba Gump Shrimp.
Tilman Fertitta, il miliardario texano proprietario del Golden Nugget, ha dichiarato al Dallas News: “Penso che il lockdown sia giusto, ma nel giro di qualche settimana la gente dovrà ricominciare a uscire. Altrimenti cadremo in una crisi economica dalla quale ci vorranno anni per uscire”.
Anche il Penn National è in difficoltà, e recentemente ha deciso di vendere il Tropicana Las Vegas, mandando in congedo non pagato circa 26.000 dipendenti.
Il Greektown Casino-Hotel apre le porte ai soccorritori
A Detroit, nel Michigan, il Greektown Casino-Hotel ha deciso di offrire camere di hotel gratuite ai primi soccorritori che hanno timore di portare il coronavirus a casa, infettando i propri familiari e mettendone a rischio la salute.
Sembra che siano 40 le stanze a disposizione per medici, infermieri, polizia di Detroit e pompieri. Naturalmente, l’hotel casinò sta prendendo tutte le precauzioni del caso per garantire la massima sicurezza.
Chiunque metta piede al Greektown Casino-Hotel viene controllato da un equipe medica: gli viene misurata la temperatura corporea e gli vengono fatte domande per capire le potenzialità di contagio. Attualmente, l’hotel è chiuso al pubblico, non rientrando nei servizi essenziali.