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francesco totti

Cosa c’è di vero sui presunti pagamenti di Francesco Totti ai Casinò di Montecarlo e Las Vegas?

Da stamani sono di dominio pubblico (su tutti i siti web dei principali quotidiani) i 5 assegni e un bonifico che Francesco Totti avrebbe versato alla Société financière et d’encaissement (Sfe) del Principato di Monaco, (secondo la stampa collegata al Casinò di Montecarlo, anche se non ci sono legami formali), per il valore di oltre 1,3 milioni di euro, come altri pagamenti effettuati ad alcune società di Las Vegas e di Londra e a presunti intermediari per le scommesse. Alla faccia della privacy!

D’altronde quando ci sono in ballo personaggi pubblici e il gambling, i media si sentono autorizzati a rendere pubblico tutto, ma è corretto? E’ legale? Queste informazioni sono verificare fino in fondo? Siamo sicuri che i casinò siano coinvolti più o meno direttamente?

Leggiamo su noti quotidiani termini generici come “investimenti nelle scommesse”. Cosa vuol dire? Totti avrebbe investito nel betting? In che modo? Si fanno nomi generici di società maltesi dalla denominazione sociale tutta da verificare, mai sentite prima nel settore.

La narrazione che abbiamo letto – con occhi tecnici – sembra sollevare molti dubbi.

Francesco Totti vittima di un caso mediatico ancora poco chiaro

Siamo di fronte all’ennesimo caso di di sciacallaggio mediatico quando leggiamo di assegni, bonifici e pagamenti privati di Francesco Totti che vengono messi alla berlina? E’ giusto indagare ma sembra a dir poco prematuro rendere pubblico elementi così personali oggetto di una verifica.

Si fanno riferimenti a pagamenti privati da parte dell’ex attaccante della Roma ma resi pubblici e sbattuti in prima pagina su diversi giornali e siti web, con quale giustificazione? Il pretesto che vi siano delle segnalazioni da parte della sezione dell’antiriciclaggio UIF della Banca d’ Italia può essere sufficiente?

Bene, forse non tutti lo sanno, solo nel primo semestre del 2022 sono state segnalate dalla sezione UIF della Banca d’Italia 74.233 operazioni sospette per riciclaggio di denaro (il 6,6% sono state effettuate da operatori di gioco) in Italia. Vi immaginate se i giornali rendessero note queste operazioni? Migliaia di onesti cittadini sarebbero messi alla berlina solo perché alcune operazioni meritano un’analisi più approfondita?

Collegamenti forzati con i casinò?

E’ giusto indagare e chiarire le posizioni considerando che il riciclaggio di denaro è un reato grave e un cancro per la nostra economia e la stabilità sociale-finanziaria del paese, ma sbattere in prima pagina un personaggio pubblico e rendere noti i suoi pagamenti privati a delle finanziarie e collegarle a dei casinò, a noi pare una probabile violazione della sua privacy.

A meno che non emergano collegamenti diretti e comportamenti gravi, però al momento la storia pare alquanto fumosa.

Il quotidiano La Verità sostiene che secondo l’antiriciclaggio si tratta di un’ “attività opaca con controparti operanti nel settore del bet online”.

La società di Montecarlo (beneficiaria di 5 assegni e un bonifico da parte di Totti) sarebbe servita – secondo la Verità – a “finanziare le giornate che il noto personaggio ama trascorrere nella casa da gioco del Principato”.

La stampa mette in evidenza anche un altro bonifico da 300mila euro “a favore della società United London services limited, collegata con il casinò di Londra” e un altro da 200mila “a favore della società Belco, apparentemente collegata con il casinò di Las Vegas”.

Abbiamo fatto le prime verifiche e non siamo riusciti a trovare collegamenti diretti e formali tra le società di Las Vegas, Londra e Montecarlo con delle sale da gioco citate negli articoli. Quindi ci riserviamo di fare ulteriori verifiche, perché la narrazione fino ad oggi mostra diversi punti interrogativi. Questo non vuol dire che non sia vero, ma al momento non ci sono elementi concreti per verificare tutti i dettagli.

United London services limited, Bellco e Société financière et d’encaissement risultano essere società finanziarie e di credito. Bisogna capire perché siano state collegate ai casinò. E’ stato lo stesso campione a giustificare queste transazioni a favore delle sale?

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C’è violazione della privacy?

E’ vero che Francesco Totti è un personaggio pubblico, ma non gestisce denaro pubblico, quindi presumiamo che la collettività non possa avere interesse a conoscere le sue transazioni bancarie private finite all’esame delle autorità dell’antiriciclaggio, a meno che in futuro non emergano reati gravi. Ma anche in questo caso dovrebbero essere rispettati dei limiti.

Il “giochino” è sempre lo stesso: avere un pretesto per svelare “vizi” e virtù di personaggi pubblici.

Totti e il gioco: sempre alla luce del sole

Totti non ha mai nascosto la sua passione per il gioco, pensiamo solo quando era testimonial di Partypoker e organizzava parecchi tavoli con altri Vip. Però insinuare alcuni aspetti di questo rapporto da alcuni media è scorretto.

Come è possibile che certe informazioni siano state condivise e rese pubbliche quando un’indagine-analisi è in corso ma sarebbe più corretto parlare di una verifica, neanche di un’indagine. Una fuga di notizie molto grave e che potrebbe anche compromettere il lavoro stesso degli inquirenti.

Cosa significa (è presente su tutte le versioni online dei quotidiani) la storia pubblicata stamani del prestito (infruttifero) di 80mila euro a una pensionata di Anzio che ha il conto cointestato con la figlia?

La donna 50enne il giorno stesso – gira un bonifico al marito che lavora per il Ministro degli Interni e che per i giornali è considerato un amico di Totti. Su quel conto si registrano diversi bonifici di società di scommesse provenienti da Malta, ma siamo solo nel campo delle ipotesi, non si possono tirare le somme e associare il nome di Totti.

Giusto indagare, fare luce sulla vicenda, ma sembra alquanto prematuro legare queste operazioni con Totti e solo ipotizzare un legame con questi bookmaker. E se il numero 10 della Roma avesse prestato soldi a un amico per necessità? Ripeto, siamo solo nel campo delle ipotesi, ma tutto questo ha senso?

Totti è stato testimonial di Partypoker, di un bookmaker straniero e di 10Lotto, ci ha sempre messo la faccia, non si è mai vergognato o fatto condizionare dai pregiudizi che accompagnano questo mondo e non ha mai nascosto la sua passione per il poker e il gambling, perché dovrebbe nascondere le sue attività ludiche e servirsi di intermediari considerando che non è più tesserato? La storia che abbiamo letto (uguale quasi su tutte le testate) mostra diversi punti poco chiari.

Leggi anche: caso Totti – l’aggiornamento: “Nessun riciclaggio di denaro”

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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