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Macao

Il lato oscuro dei Casinò di Macao: cosa c’è dietro il business, un rapimento sconvolge l’opinione pubblica

Macao è ritenuta la capitale mondiale del gambling ma dietro a questi enormi flussi di denaro c’è il lavoro mirato degli Junkets, veri agenti e intermediari del gioco che si sono trasformati in vere e proprie società per azioni che hanno il compito di portare e gestire giocatori high stakes di baccarat cinesi che fanno la fortuna dei bilanci delle sale da gioco dell’ex enclave portoghese. Almeno il 93% delle revenues dei casinò deriva dai tavoli VIP.

Il ruolo decisivo degli Junkets a Macao

Parliamoci chiaro: gli Junkets hanno fatto la fortuna delle multinazionali del gicoo d'azzardo, anche delle tre big americane a Macao: Wynn International, Las Vegas Sands (Sands China) e MGM, a tal punto da allarmare il Dipartimento di Giustizia statunitense sul ruolo svolto da questi intermediari-agenti.

Ma senza queste figure, i tavoli VIP high roller rimangono vuoti e sono quei tavoli a fare la differenza tra il successo e il fallimento a Macao.

Quando l’enclave era ancora indipendente, gli Junkets erano funzionali ad aggirare il sistema ed i limiti di “esportazione” della valuta cinese all’estero (il Governo di Pechino non voleva svalutare la moneta nazionale, lo Yuan e evitare che flussi di denaro finissero nelle casse di multinazionali statunitensi del gioco).

In questo modo gli Yunkets ospitavano questi ricchi uomini d’affari e li trasferivano a Macao (magari con jet privati messi loro a disposizione) senza che fossero costretti a trasportare fisicamente denaro (in barba ai controlli doganali) con loro o dover fare operazioni bancarie telematiche vietate.

Si sedevano ai tavoli high roller di Baccarat già con il denaro messo loro a disposizione, prestato dagli Junkets. Considerando che a quei tavoli si scommettono milioni come noccioline, gli Junkets dovevano e devono disporre di enormi quantità di denaro liquido. Da dove arrivava e arriva quel denaro?

Macao
Un'immagine di Macao (Shutterstock)

L'aumento del numero dei rapimenti 10 anni fa

Sappiamo però come funziona nel gioco: il denaro prestato è solo fonte di guai. Ed è degenerata anche a Macao.

Quel denaro è spesso di dubbia provenienza e fonte di riciclaggio di denaro frutto di attività criminali (il Dipartimento di Giustizia americano e alcune commissioni speciali del Senato del Congresso in varie relazioni hanno sottolineato la vicinanza di alcuni Junkets alle Triadi cinesi, in particolare in relazione nel 2014 dell’arresto di uno dei membri più famosi di queste società a Las Vegas per accettazione di scommesse irregolari).

Ma a preoccupare anche le autorità cinesi è stata l’esplosione del numero di rapimenti di ricchi uomini d’affari a causa dei debiti di gioco e prestiti mai rimborsati maturati proprio a Macao.

Perché il “lavoro” degli Junkets è proprio quello, almeno all’origine: far trovare denaro fresco al gambler ai tavoli di Macao ma poi richiedere indietro il denaro perso, una volta che il giocatore rientrava nella Cina continentale. E non sempre le storie sono finite bene.

Nel 2015, su Assopoker vi abbiamo aggiornato su questo oscuro fenomeno e sull’aumento esponenziale di rapimenti per mettere sotto ricatto le famiglie e costringerle a pagare. Come in Italia, anche in Cina i debiti derivanti dal gioco non hanno alcuna protezione legale.

L'intervento blando di Pechino

Così alcuni (non tutti) di questi intermediari usano metodi forti: “o la borsa o la vita”. Non a caso il Partito Comunista cinese è intervenuto con norme più restrittive nel rilascio delle licenze dei casinò, ma sembra che tutto sia stato vanificato. Pechino ha posto anche delle regole più ferree sugli stessi Junkets, ma i recenti fatti di cronaca sembrano evidenziare che gli effetti siano molto blandi.

In queste settimane, le opinioni pubbliche filippine e cinesi sono scosse dall’ennesimo caso finito sulle prime pagine di giornali. A dire il vero, la stampa cinese mira ad attribuire l'ennesimo rapimento-omicidio come una questione filippina. In realtà non è così.

Road to Campione

L'omicidio del businessman cinese-filippino e il ruolo degli junkets

L’uomo d’affari cinese (ma anche di origine filippina) Congyuan Guo è stato ucciso a seguito di un rapimento (o presunto tale) che ha visto costretta la sua famiglia pagare 3,6 milioni di dollari. Secondo le autorità filippine, l’omicidio è collegato a un “gambling deal” (un accordo relativo al gioco d’azzardo) finito male. Il suo corpo è stato trovato a Manila.

La polizia filippina ha identificato due operatori junket collegati a famosi casinò che, secondo loro, hanno ricevuto e trasferito 3,6 milioni di dollari di riscatto pagati dalla famiglia della vittima rapita.

Secondo le autorità le due società coinvolte nel riciclaggio del riscatto sono “9 Dynasty Group” e “White Horse Club”.

Per pulire il denaro - secondo gli inquirenti - con ogni probabilità sono stati usati alcuni casinò e poi trasferito il denaro "pulito" in criptovalute. Tre i sospettati arrestati.

Le società di Junkets, 9 Dynasty Group e White Horse Club, hanno canalizzato il denaro in vari portafogli di criptovalute prima della conversione, ha dichiarato il Generale di Brigata Jean Fajardo della Polizia Nazionale delle Filippine (PNP) in una conferenza stampa.

La cruenta doppia esecuzione

Congyuan Guo, noto anche come Anson Tan o Anson Que, e il suo autista, Armanie Pabillo, sono scomparsi il 29 marzo, e una richiesta di riscatto è stata inviata alla famiglia dell'uomo d'affari il giorno successivo.

Guo era il ricco proprietario dell’azienda Ellison Steel, una ditta che fornisce acciaio alle industrie di costruzione e infrastrutture filippine. Ma ciò che inizialmente sembrava essere un caso di rapimento per riscatto – non raro nelle Filippine – presto avrebbe preso una piega ancora più oscura e drammatica.

Il 9 aprile, i corpi dei due uomini sono stati trovati abbandonati sul ciglio della strada in una zona rurale a nord-est di Manila. I corpi erano in sacchi di nylon, le teste avvolte nel nastro adesivo. Le autorità hanno riscontrato segni di tortura.

La polizia è convinta che i rapitori non avessero mai avuto l'intenzione di negoziare con la famiglia e che il riscatto fosse solo un diversivo per depistare le indagini.

Il movente

Una fonte vicina a questo caso ha parlato con il Manila Times e si è riferita a un movente punitivo per quanto concerne il duplice omicidio.

Guo era stato coinvolto in un business di gioco d'azzardo online da 20 milioni di dollari che è malamente fallito. I suoi partner hanno richiesto il rimborso del denaro investito ma l’imprenditore non aveva la liquidità necessaria per accontentare i suoi ex soci.

"L’omicidio era un messaggio", ha detto la fonte del Manila Times. "E il messaggio era chiaro: incrociare le persone sbagliate non significa solo scomparire, ma implorare che la morte che arrivi il prima possibile”.

Questo messaggio macabro la dice lunga da come funzionano le dinamiche legate al gambling in Asia e come si muovono alcune società di Junkets da quelle parti.

I tre arresti

La polizia ha arrestato tre persone in relazione all'omicidio, incluso David Tan Liao, che – secondo gli inquirenti - conosceva personalmente Guo ed è sospettato di essere l'ideatore del complotto. Altre due persone sono state identificate ma rimangono a piede libero.

Almeno cinque persone avrebbero ricevuto il denaro dai due junkets prima che fosse convertito in criptovaluta, due delle quali sono già in custodia.

E’ evidente il coinvolgimento delle due società di junkets in qualsiasi tipo di attività di riciclaggio.

Le autorità hanno dichiarato che stanno preparando un’offensiva giudiziaria contro i manager dei due junkets. Tra gli atti d’accusa il riciclaggio di denaro, cospirazione nel commettere il rapimento e la violazione delle leggi sul commercio elettronico.

Il business dei casinò di Macao è così solido?

Dopo aver letto questa storia raccapricciante, è giusto farsi una domanda: questo sistema degli junkets può ancora essere una base solida per il business dei casinò di Macao. Alcune di queste società (in totale sono 50 con licenze regolari) meritano ancora la fiducia delle autorità cinesi o è solo una copertura delle Triadi per riciclare e delinquere rendendo alcuni casinò di Macao delle enormi lavanderie? Non possiamo fare di tutta un'erba un fascio, esisteranno società virtuose e società invece che commettono qualsiasi tipo di reato e sono solo una copertura delle organizzazioni criminali asiatiche.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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