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Simone Ruggeri: “con Pokermagia torno nel mondo del poker”

E’ uno degli alfieri della prima generazione di grinder italiani, tanto da essere stato per quasi quattro anni (tra il 2009 e il 2012) membro del team di Pokerstars. Simone Ruggeri, oggi trentatreenne, abbandonata per scelta la carriera di giocatore full time, rientra in scena dalla porta principale, sposando il progetto di Pokermagia MTT.

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Ciao Simone era da un po’ che il tuo nome non assurgeva alle cronache pokeristiche…

Ciao a tutti gli amici di Asso! Che dire? In effetti negli ultimi due anni ho pensato ad altro. Certe condizioni, anche contrattuali nel rapporto con Pokerstars, erano cambiate. Fare SNE per esempio era diventato molto più difficile e avrebbe imposto ritmi e stress che non ero disposto ad accettare. E comunque da buon pokerista ho fatto un ragionamento sul lungo periodo: non mi vedevo tra 10-20 anni ancora a cliccare. Quindi, mi sono detto, meglio pensare ad altro finché sono in tempo.  Non è che abbia smesso del tutto di giocare e di sicuro non ho abbandonato il mondo del poker dato che il progetto al quale sto lavorando riguarda sempre il gioco.

Non fare il prezioso…

No anzi, ne parlo volentieri. Assieme a due soci stiamo lavorando a un software rivoluzionario. E’ un programma di supporto come Holdemmanager e Poker Tracker, ma drasticamente differente. E’ più intuitivo, utilizza meno informazioni numeriche ed è pensato anche per i giocatori occasionali che non hanno voglia di studiarsi il funzionamento di strumenti complicati come HM o PT.

Sembra una cosa grossa, ti facciamo un in bocca al lupo! Invece parlando di Pokermagia che cosa ci dici?

Mi ha contattato Suited Connector qualche tempo fa proponendomi il doppio ruolo di coach e reclutatore. Ho accettato perché da tempo avevo in testa di riportare nel poker delle menti brillanti che per vari motivi hanno smesso di grindare, o comunque di farlo fulltime, ma che conservano intatto il loro talento. Questa è l’occasione giusta.

Hai quindi in programma di coachare in persona?

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Sì, senz’altro. E per farlo voglio utilizzare anche il mio software, sono convinto possa essere uno strumento prezioso dal momento che consente di verificare facilmente l’ubbidienza, chiamiamola così, del giocatore ai paletti imposti dal coach.

Che cosa rende vincente un giocatore mtt?

Senz’altro la capacità di adattarsi all’avversario e allo stage del torneo. Chi non sa cambiare marcia magari potrà essere vincente in maniera marginale, sfruttando per esempio gli errori degli omini, ma per imporsi bisogna saper cambiare passo nel modo giusto al momento giusto.

Massimo Valz Gris

Per informazioni e adesioni a Pokermagia, contatto Skype magia.free.grinding, massimo@pokermagia.com; www.pokermagia.com

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