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Adam Levy: “Bilzerian ha vinto cifre irreali ad alcuni sceicchi…”

[imagebanner gruppo=gazzabet] Il personaggio Dan Bilzerian divide addetti ai lavori e players: la sua "notorietà" nuove gravemente alla salute del poker?

Alex Dreyfus (CEO del Global Poker Index) forse riesce ad individuare il sottile confine tra pubblicità positiva e negativa: “è sempre un bene quando la parola poker esce nel circuito mediatico. Mostrare il suo stile di vita sontuoso, presumibilmente grazie alle vincite ai tavoli è potenzialmente interessante. Tuttavia si tratta di mosse rischiose”.

Mister GPI spiega: “Di un altro scandalo il poker non ne ha bisogno. La mia conclusione è che Bilzerian sia un bene per i social media: ha costruito la sua fama su valori che personalmente non condivido, ma associarlo al poker è solo nascondere una verità: in realtà sta solo spendendo i soldi del padre”.

“Penso – commenta il padrino del GPI – che non sia una risorsa positiva per il poker, perché non porta alcun valore aggiunto, o qualsiasi riconoscimento costante nel tempo, al gioco”.

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Il noto poker-giornalista Lee Davy dichiara guerra aperta a Bilzerian: “come individui non possiamo tollerare il modo in cui si comporta. Vogliamo che i nostri figli crescano in questo modo? Dobbiamo unire i nostri valori collettivi come poker community. Non possiamo permette che i valori di questo tipo vengano associati al nostro gioco. Ci sono molte persone positive che promuovono il nostro poker e il collegamento con Bilzerian, azzera questo lavoro”.

L’ex November Nine Sam Holden è sulla stessa linea di Lee Davy: “Per fortuna il poker è ricco di persone pensanti e progressiste, la cui reputazione viene offuscata da storie come queste. Se vogliamo vedere il poker crescere e progredire come un gioco sano che stimola la riflessione, dobbiamo uscire da questa immagine”.

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Tuttavia, non tutti sono d'accordo. Bilzerian ha anche sostenitori a suo favore.

Adam Levy (2,3 milioni vinti nei tornei live) sdogana Dan come giocatore, raccontando una storia curiosa proprio a Lee Davy di CalvinAyre, riabilitandolo come player: “per me deve essere assolutamente collegato al poker. Fa parte di questo mondo anche se i suoi eccessi lontano dai tavoli da poker hanno dato un’immagine di lui fuorviante”.

Levy spiega:in un mondo ideale, il giocatore vuol vincere più soldi nel modo più facile possibile, strappando milioni agli sceicchi ed è quello che sta facendo esattamente lui. L’ho incontrato molto tempo fa. Lui gioca in maniera abituale in una poker room in Florida dove io frequentavo i tavoli 1€/2€ No Limit. E’ conosciuto come “Action Dan”, un nick che si è guadagnato sul campo perché ha guadagnato importi irreali”.

Il player rivela anche un aneddoto curioso che rientra nello stile del personaggio: “Ha sempre portato con sé una pistola per proteggersi. Posso dire che la sua immagine forse è un po’ esagerata, ma il suo collegamento con il poker è sempre credibile”.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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