[imagebanner gruppo=gdpoker]
Non molti conoscono Ari Engel, 31enne giocatore di poker di origini israeliane. Il motivo è che Ari non ama stare sotto le luci dei riflettori e alla notorietà preferisce i freddi numeri: per lui, infatti, parlano i 5 milioni di dollari vinti tra poker online e live negli ultimi dieci anni.
Tutto cominciò proprio quando aveva 21 anni e disse al padre, un rabbino ortodosso, che sarebbe diventato un giocatore professionista di poker. Com'è facile intuire, il padre non ne fu per nulla entusiasta, considerando anche che Ari si era appena laureato in Economia e lo attendeva una brillante carriera nel mondo della Finanza.
Oltre all'aspetto lavorativo, Ari ha dovuto combattere anche contro il pregiudizio secondo cui il poker è un gioco d'azzardo. Il gambling è severamente vietato per gli ebrei ortodossi e l'incapacità da parte della sua famiglia di distinguere il poker dai giochi da casinò ha causato molti problemi a Engel, che ancora oggi combatte la sua battaglia.
"Per me è una grande disgrazia che i tornei di poker vengano organizzati dentro ai casinò", dichiara il 31enne. "Non appartengono a quel luogo. Il poker ha decisamente tante cose che vanno oltre al nostro controllo, ma allo stesso modo ci sono molte cose che possiamo controllare. Io non gioco d'azzardo, quando gioco a poker cerco di ottenere un edge sugli avversari e mi guadagno da vivere grazie a questo".
E pensare che dopo il Black Friday 2011 Ari rischiò seriamente di dover abbandonare il mondo delle carte vista l'impossibilità di giocare online dagli Stati Uniti. D'altronde la maggior parte dei suoi guadagni arrivava proprio dagli mtt online, dove ha fatto segnare la bellezza di 3.139.893 dollari vinti.
Per lui fu un momento difficile ma decise di non mollare e decise di dedicarsi ai tornei dal vivo. Il risultato? Un vero e proprio successo: 1.8 milioni di dollari vinti senza mia intascare più di 177.045$ per volta, 7 anelli del WSOP Circuit e il rispetto di tutti i più forti torneisti americani.
Ora Ari continua a giocare live in giro per il mondo e si dedica al poker online sulle room americane oppure quando è all'estero, portando avanti parallelamente anche la carriera di coach. Non ha comunque smesso di lottare per dimostrare che il poker non è un gioco d'azzardo: agli eventi dal vivo si presenta sempre orgoglioso con la kippah (il tradizionale copricapo degli ebrei), a voler dimostrare che si può essere dei buoni credenti anche se si gioca a poker per vivere.