Da anni ormai non si fa che parlare delle partite di cash game giocate a Macao, ma cosa ne pensa chi ci si siede davvero, magari da tempo e può quindi valutarne l’evoluzione? Lo abbiamo chiesto ad Alec Torelli, che qui sfodera il suo italiano.
Lo statunitense si reca più volte l’anno nella cittadina cinese, ed è ormai riuscito a conquistarsi una certa confidenza con alcuni giocatori locali, ma non senza sforzi: ad esempio si è messo a studiare un po’ di cinese, in modo da essere in grado di dichiarare le proprie puntate nella lingua dei propri ospiti, oltre che naturalmente di capirle.
Dettagli che in Cina dimostrano di apprezzare, specie perché ormai le partite di Macao non sono più quelli di un tempo: i professionisti sono guardati con sospetto, ed essere famosi e con le tasche piene di soldi non basta più per sedersi, e se è per questo neppure per vincere…
Con Alec non abbiamo parlato soltanto di poker, ma anche della sua attenzione per l’alimentazione e la cosiddetta “raw diet”, un particolare tipo di dieta vegana che giura gli sia d’aiuto anche nelle lunghe sessioni di poker dal vivo.