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Bertrand “ElkY” Grospellier: “Ero un pro di StarCraft in Corea del Sud, per 6 anni ho giocato di fronte a 20.000 persone”

Prima di diventare uno dei giocatori di poker più famosi e ricchi di sempre, Bertrand Grospellier era un professionista di eSports. Non molti conoscono questo lato del suo passato, e molto spesso chi ne ha sentito parlare è convinto che si tratti di una breve esperienza prima di passare al poker.

In realtà, “ElkY” è stato un professionista di StarCraft per ben sei anni. Un lasso temporale più lungo delle carriere di molti poker pro.

Era infatti il lontano 2001 quando l’allora 20enne decise di abbandonare la Francia e trasferirsi in Corea del Sud. Non sapeva cosa lo aspettava, ma alla fine divenne uno dei più famosi e seguiti gamer del paese asiatico. “ElkY” era una vera e propria star, come ha raccontato lui stesso al blog di Pokerstars.

Un giovanissimo Bertrand “ElkY” Grospellier in Corea del Sud

Essere un pro di StarCraft in Corea del Sud

“Ho visitato la Corea del Sud nel 1999 e nel 2000”, ricorda oggi. “Mi sono trasferito a vivere lì solo nel 2001 e il motivo era semplice: era l’unica nazione al mondo dove si potesse diventare giocatori professionisti di StarCraft“.

All’epoca Grospellier non sapeva nemmeno giocare a poker. Tutta la sua vita era incentrata su StarCraft.

“Sono sempre stato un appassionato di videogiochi, e in Corea ho trovato il posto ideale dove vivere. I coreani sono molto avanti per quanto riguarda gli eSports. Già all’epoca le partite erano trasmesse in televisione. Ho giocato in alcune arene di fronte a un pubblico di 20.000 persone“.

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ElkY, l’idolo dei coreani

Quel ragazzino occidentale magro e biondo divenne immediatamente l’idolo di migliaia di coreani.

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Essere pagati per giocare ai videogiochi era un sogno. Tutti ci riconoscevano per le strade e una volta siamo stati bloccati sulla metro e costretti a firmare autografi per un’ora. La particolarità della Corea, è che ci sono appassionati di eSports di ogni età. Anche quarantenni e cinquantenni”.

ElkY ricorda con nostalgia i sei anni passati in Corea del Sud, soprattutto oggi che il paese è costantemente minacciato dalla Corea del Nord.

Seoul è una città enorme e meravigliosa. Si può fare di tutto, a qualsiasi ora. Puoi andare a farti tagliare i capelli a mezzanotte, se ti va. Se parlo il coreano? Certo, dovevo impararlo per vivere a Seoul. Anche il nickname “ElkY” nasce da una necessità: i coreani non sapevano pronunciare il mio cognome”.

Da StarCraft al poker

L’amore tra Grospellier e la Corea del Nord non si è affievolito neanche quando ha deciso di lasciare il paese. Il motivo? Ovviamente il poker.

Ho vissuto per sei anni in Corea. I primi quattro da professionista di StarCraft. Una volta che ho conosciuto il poker, ho deciso di trasferirmi a Londra. L’ho fatto perché nel 2006 sono diventato team pro di Pokerstars e c’erano tanti ottimi tornei in Europa. Non avrebbe avuto senso fare avanti e indietro dall’Asia”.

Oggi Bertrand Grospellier è il giocatore di poker francese più vincente di sempre. Solo nei tornei dal vivo ha incassato oltre 13 milioni di dollari. Una carriera di successo, iniziata subito dopo aver chiuso una parentesi indimenticabile della sua vita, tanto dal punto di vista personale quanto lavorativo.

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