I migliori giocatori di cash game heads-up al mondo che si sfidano l’uno contro l’altro in un evento nuovo e ad altissimo contenuto tecnico, dando vita ad un vero e proprio campionato del mondo: è a questa ipotesi che stanno lavorando alcuni dei nomi più in vista della specialità, per un progetto che è ancora un cantiere aperto ma già chiamato a far discutere.
Inutile dire che il cuore pulsante del dibattito sia su “Two Plus Two”, dove l’idea è stata presentata. A sostenere questa iniziativa, giocatori del calibro di Justin Bonomo, Daniel Cates, Ben Sulsky, Isaac Haxton e non solo, nomi che rappresentano l’elite di questa variante ed a cui è molto probabile siano destinati ad aggiungersi altri, se la cosa prenderà davvero corpo.
L’idea è semplice: riunire i migliori interpreti del testa a testa nel No Limit Hold’em e farli sfidare l’uno contro l’altro, fino a coronare un campione.
Al momento le ipotesi al vaglio per stabilire quale sia il miglior format possibile sono molteplici. Per adesso, quella che sembra raccogliere più consensi immagina una sorta di girone all’italiana, in cui i partecipanti devono confrontarsi contro tutti i contendenti per un numero di mani prefissato: in questo caso, vince chi al termine ha totalizzato il maggior profitto.
Si ipotizzano 10.000 mani da giocarsi per ciascun round, con un buy-in a testa pari a 50.000 dollari, somma che andrebbe a formare il montepremi: tutti gli scontri sarebbero giocati al $50/$100.
Il punto debole di questo scenario consiste nella possibilità che un numero ristretto di giocatori sia disposto ad impegnarsi per un arco di tempo discretamente lungo, col rischio di defezioni eccellenti. D’altra parte, in questo modo il titolo di campione del mondo avrebbe un peso superiore, rispetto ad esempio ad un girone ad eliminazione diretta, dove sorteggio e varianza incidono maggiormente.
I diretti interessati hanno respinto al mittente le accuse di “machismo” che qualcuno gli ha mosso, sostenendo che nessuno è di questo avviso quando ad esempio si scontrano Roger Federer e Rafael Nadal: l’idea insomma è che non ci sia niente di male nel mettersi alla prova contro i propri pari per cercare di stabilire chi sia il migliore, ammesso che questo sia mai possibile ottenerlo.
Come detto il tutto è ancora un’ipotesi: in questa fase si cerca di immaginare se l’idea possa interessare gli appassionati, e quale tipo di formula trovino preferibile. Tuttavia, come è facile immaginare in molti hanno mostrato entusiasmo di fronte a questa eventualità, e quindi esiste la possibilità che dalle parole si passi davvero ai fatti: è evidente che, in quest’ultimo caso, sarete i primi a saperlo…