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Chris Moorman: "vivo negli States, ecco come ho iniziato e come il gioco si è evoluto"

"Uno su mille ce la fa... " recitava una vecchia canzone e senza dubbio Chris Moorman rappresenta meglio di chiunque altro la figura del professionista affermato e longevo nonostante abbia solo 30 anni. E' il giocatore più vincente (o uno dei più vincenti) negli MTT online della storia del poker. Recordman di Triple Crown vinte e con 15 milioni di dollari di incassi solo su internet. La sua carriera è partita circa 10 anni fa quando ha partecipato per la prima volta al Main Event WSOP a Vegas dopo essersi qualificato da un satellite su internet.

L'inglese si è trasferito ora negli Stati Uniti, vive in California: "a Desert Shores, in una piccola ed incantevole comunità su un lago artificiale".  Una scelta singolare per un grinder: "si, negli USA non puoi giocare online, almeno sul .com. In rete partecipo solo a certi eventi quando ritorno nel Regno Unito, a casa, oppure quando vado in Messico o in Canada".

Però la California è vicina a Las Vegas: "si, vado spesso ed amo molto giocare al Wynn perché è lussuoso ed ha un target high. E' positivo per il tuo morale quando giochi: c'è anche della buona musica e trattano i poker players molto bene". 

Il campione dell'Essex ha avuto un approccio molto singolare con il mondo delle carte: "i miei genitori hanno giocato a bridge ad alto livello per tanto tempo. Io ho iniziato quando avevo 15 anni e lo facevo per semplice passione. Nel bridge non girano soldi. Ero nella nazionale inglese under 21 di bridge. All'Università poi ho conosciuto il poker all'età di 19 anni: ho partecipato ad un freeroll (torneo gratuito) dopo aver appreso le regole su Google. Non sapevo realmente nulla. Sono arrivato secondo ed ho vinto $50. Da quel momento ho iniziato a leggere libri sul poker, a documentarmi sulla strategia, mi sono immerso nel gioco ed ho iniziato ad ottenere degli ottimi risultati".

Carico di speranze è poi volato a Las Vegas: "si ed ho partecipato 10 anni fa al Main Event dopo essermi qualificato online, ma non andò bene. Fu un'esperienza che mi insegno molto e questa città la amo".

"Ora non sto giocando molto online anche se continuo a preferirlo rispetto al gioco live perché va tutto più veloce. Dal vivo devi aspettare che le persone foldino, passa davvero tanto tempo. Quando avevo 20 anni le cose andavano a gonfie vele e difficilmente prendevo una pausa perché se mi fermavo perdevo 2.000$/3.000$". Il livello tecnico del poker in quegli anni era imbarazzante e un giocatore del suo talento aveva vita facile. Ora le cose sono cambiate.

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"Penso di essere migliorato 1.000 volte rispetto al giocatore che ero 10 anni fa. Ora tutto è diverso: c'è maggiore tecnologia che aiuta i players a capire, in sede di analisi, quali linee seguire. Gli standard tecnici del gioco sono aumentati parecchio: i professionisti usano software per comprendere come migliorare e per analizzare ogni singolo spot. 10 anni fa anche i più forti non avevano alcuna certezza su quello che stavano facendo. Ogni situazione poteva essere interpretata in mille modi".

In un decennio nel poker il mondo si è capovolto: "l'uso della tecnologia ha cambiato le cose. I giocatori eseguono simulazioni online con programmi particolari. Tutti i pro lavorano sul loro gioco in modo costante. Anche il migliore di 10 anni fa, oggi se lo mangerebbero vivo. Devi aggiornarti sempre e lavorare su te stesso, non puoi accontentarti".

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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