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La CNN punta i riflettori su Faraz Jaka, il “senzatetto” milionario

cash-game-circus-2015-1Come ricorderete, da qualche tempo Faraz Jaka ha deciso di abbracciare uno stile di vita “nomade” e frugale: se per i professionisti di poker girare per il mondo non è infatti una novità, farlo “low cost” è decisamente un’opzione meno popolare.

Questa sua decisione particolare nel piccolo universo del poker era insomma già conosciuta, ma adesso un colosso come la CNN l’ha resa “di pubblico dominio” realizzando un breve servizio su “the-toilet”, che in questo modo ha potuto farsi conoscere anche da chi (finora) non avesse idea di chi fosse.

Non è così comune che professionisti di poker riescano ad avere spazio nei “mainstream media”, e certo l’immagine di un giocatore come Faraz Jaka – giovane e vincente, ma allo stesso tempo con la testa sulle spalle – è esattamente quella che il mondo del poker vorrebbe sempre poter trasmettere di sé.

“Lo scorso anno ho giocato 102 tornei in giro per il mondo, visitando 47 città, 13 Paesi diversi e prendendo 52 voli – racconta – tutto è cominciato in Italia, dove ad un torneo ho conosciuto un giocatore che mi ha invitato nella sua casa in Svizzera. Il giorno dopo stavo dormendo sul divano di uno sconosciuto, e quel genere di esperienza mi ha conquistato”.

Del resto, non è un caso se poco tempo prima lo statunitense aveva deciso di recarsi presso un tempio buddhista in Thailandia, praticando il ritiro del silenzio per 10 giorni: “Meditavamo fino a 15 ore al giorno – spiega – è stata un’esperienza incredibile, e tutt’ora mi capita di meditare anche durante le pause dei tornei, con la gente che non capisce bene cosa stia facendo finché non glielo spiego.

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Questa decisione di tanto in tanto lo espone a situazioni curiose, come successo durante l’ultima PokerStars Caribbean Adventure: appena arrivato ai Caraibi dopo un viaggio in Svizzera e Olanda nel periodo natalizio, i suoi bagagli contenevano soltanto vestiti invernali, e così ha dovuto affrettarsi a prendere lo “zainetto” che PokerStars regalava a tutti gli iscritti al Main Event, in modo da avere un “guardaroba” più adeguato al clima.

Per propria scelta non ha una casa, e l’unica automobile che possiede, una Honda Accord verosimilmente usata, gli è costata sì e no seimila dollari, che in ogni caso nei suoi viaggi non usa, affidandosi spesso e volentieri ai trasporti pubblici: “Viaggio semplicemente con una valigetta e uno zainetto, col tempo ho imparato a fare a meno di quello che non è davvero indispensabile – spiega ancora alla CNN – molte persone di successo vivono come intrappolate in una bolla, fatta di hotel costosi, macchine più belle da acquistare o biglietti per la partita più prestigiosi, ma quando li hanno non sono più felici”.

A suo modo di vedere, la felicità si raggiunge con la consapevolezza e riuscendo a vivere seguendo uno scopo, e probabilmente nella ricerca di trovare il suo Faraz Jaka continua a viaggiare.

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