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Cosa ascolti quando giochi a poker? Anni Sessanta

Per chi gioca a poker la musica è spesso essenziale: che serva a scacciare la noia durante un torneo dal vivo o a dare la giusta carica durante il grinding online, in molti non riescono proprio a farne a meno. Ma cosa scegliere?

AssoPoker ha deciso di darvi una mano: ogni mercoledì infatti, vi proporremo una playlist a tema, che conterrà al proprio interno alcuni dei brani più significativi di quel periodo, piuttosto che di un certo artista o genere musicale. Quest'oggi, torniamo indietro nel tempo fino ad approdare negli anni Sessanta.

Si tratta di un periodo storico importante per la musica, avente come indubbia protagonista Londra. Se fino a quel momento la scena era stata monopolizzata da Elvis Presley negli Stati Uniti, una schiera di locali underground nella capitale inglese sarà la culla di gruppi assolutamente straordinari.

E' proprio in questa decade, ad esempio, che muovono i primi passi The Beatles, i Rolling Stones, Pink FloydThe Who. Non a caso, anche Jimi Hendrix assieme al suo gruppo usò proprio Londra come testa di ponte per incendiare l'europa con i suoi riff di chitarra rivoluzionari.

Ma in quegli anni fatti di contestazione, cambiamento ed illusione c'era spazio anche per molto altro: scopriamolo insieme lasciando finalmente spazio alla musica.

  • Bob Dylan - Like a Rolling Stone (1965): se scegliere una sola canzone de "il menestrello" è praticamente impossibile, puntare su questo classico per quanto forse scontato difficilmente può risultare sbagliato. Pietra miliare, è il caso di dirlo, rimarrà nelle classifiche statunitensi per tre mesi
  • The Doors - Break On Through (1967): primo singolo e "opening track" dell'album d'esordio per il gruppo capitanato da Jim Morrison, fu un brano che inizialmente venne quasi ignorato negli Stati Uniti, nonostante sia poi diventata una delle canzoni più famose ed ascoltate della band
  • The Rolling Stones - Gimme Shelter (1969): prima traccia dell'album "Let it bleed", diventerà una delle canzoni simbolo della contestazione alla guerra in Vietnam. Con un testo volutamente apocalittico, la rivista Rolling Stones la piazzerà al 38esimo posto nella classifica delle 500 canzoni migliori della storia
  • Cleerence Clearwater Revival - Fortunate Son (1969): anche questa è una delle canzoni più famose contro la guerra, scritta da un gruppo che ha saputo lasciare una traccia indelebile nella storia della musica. Non a caso, questo brano sarà riproposto come cover da numerosi artisti di fama internazionale, dagli U2 a Bruce Spreengsten passando per Carlos Santana
      
  • For What it's Worth - Buffalo Springfield (1967): brano ispirato ai disordini avvenuti a Los Angeles nel 1966, quando la polizia intervenne a disperdere una protesta di giovani fra cui si trovava anche Jack Nicholson. Anche in questo caso, la sua importanza è testimoniata dai numerosi artisti che nel tempo le hanno reso omaggio reinterpretandola
  • All Along the Watchtower - The Jimi Hendrix Experience (1968): nonostante sia una canzone di Bob Dylan, la versione di Jimi Hendrix - che ne cambiò la tonalità reinterpretandola in modo sostanziale - è talmente bella e famosa da meritare indubbiamente un ascolto ripetuto ancora oggi
  • Get Back - The Beatles (1969): il gruppo di Liverpool la suonò per tre volte, nel loro ultimo concerto sul tetto della loro casa di produzione, la Apple. La terza volta venne interrotta dall'intervento della polizia, il che la dice lunga sull'impatto che ebbe quell'interpretazione
  • MC5 - Kick Out the Jams (1969): canzone dalla carica esplosiva - non a caso ne faranno delle belle cover sia Jeff Buckley che i Pearl Jam - provate ad ascoltarla mentre state giocando un tavolo finale al grido di "I wanna kick them out!", e ci ringrazierete. Curiosamente, ne esistono solo versioni dal vivo, come questa
      
  • Respect - Aretha Franklin (1967): scritta da Otis Redding due anni prima, sarà la regina del soul a renderla famosa, complice anche un periodo storico nel quale le rivendicazioni femminili sulla parità fra i generi si fecero molto forti. E' stata inserita nella colonna sonora di "Blues Brothers 2000", dove a interpretarla è proprio lei in veste di attrice
  • Good Vibrations - The Beach Boys (1966): che piaccia(no) o no, gli anni Sessanta non sarebbero stati gli stessi senzai i Beach Boys, che grazie a questo brano raggiunsero la vetta delle classifiche sia negli Stati Uniti che, per la prima volta, in Inghilterra. E nonostante gli anni trascorsi, di vibrazioni positive se ne sente ancora il bisogno, anche al tavolo da poker
E tu, quali canzoni avresti scelto, e quale musica preferisci ascoltare quando giochi a poker? Vieni a discuterne con noi sul nostro forum, in attesa dell'appuntamento della prossima settimana: gli anni Settanta non sono mai stati così vicini...