Poker online
Da quando è stato bannato su TwoPlusTwo, Daniel Negreanu ha riscoperto l'amore per il forum di Full Contact Poker, dove ha cominciato a rispondere ad una serie di domande, tra cui non sono mancati gli ovvi riferimenti a Full Tilt Poker.
Già da tempo il canadese ha individuato in Lederer, Ferguson e Bitar i principali responsabili del disastro che si è abbattuto sulla poker room, mentre a suo avviso Phil Ivey e tutti gli altri testimonial non hanno alcuna responsabilità.
“Chiunque lo conosca sa come non avesse idea di quello che stava succedendo – spiega Daniel – fino ad alcuni anni fa non sapeva neppure usare una e-mail o accendere un computer. In sostanza, non capisco perché lui debba essere più colpevole di Erik Seidel o di altri testimonial, forse perché era il più forte o quello più in vista? E' sempre stato troppo occupato a volare per gli Stati Uniti lanciando dadi o a spegnere avversari online piuttosto che al Bellagio...”.
Per Negreanu, insomma, avere quote di una società o essere in qualche modo associato ad essa non significa essere corresponsabili delle sue azioni, nel momento in cui non si è investiti di un ruolo decisionale.
Inoltre, la clamorosa scelta di Ivey – che non solo rinunciò a partecipare alle World Series Of Poker ma citò in giudizio la stessa Full Tilt Poker – evidenzia una volta di più quanto a detta del pro di PokerStars fosse in disaccordo con quanto era stato fatto a livello gestionale.
Si tratta della stessa distinzione che Daniel ha sempre fatto fra Phil Hellmuth ed Annie Duke per quanto riguarda UltimateBet – il primo semplice uomo immagine, la seconda manager a tutti gli effetti – e quindi non stupisce che a differenza di altri abbia sempre difeso Phil Ivey a spada tratta.
Secondo Daniel, infatti, in casi simili il risentimento è appropriato ma solo nei confronti delle persone giuste, ed ormai sappiamo bene a suo avviso chi siano.
