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Don Johnson: ‘così ho vinto 15 milioni al blackjack’

don-johnson-blackjackDon Johnson, il suo nome evoca brutti ricordi ai casinò di Atlantic City:  dopo il suo rush vincente dell’anno scorso è diventato il giocatore d’azzardo più famoso al mondo. 

Il 46enne gambler professionista di blackjack, è riuscito in una sola notte a sbancare il Tropicana, vincendo 6 milioni di dollari. Peccato che poche settimane prima aveva ‘svaligiato’ le casse del Borgata (5 milioni) e del Caesars (4 milioni). 

In molti hanno pensato che Johnson contasse le carte (pratica lecita ma non tollerata dai casinò) ma sono stati smentiti dai fatti: l’uomo originario dell’Oregon ha giocato in modo del tutto regolare, assicurano i responsabili della sicurezza. In questi giorni il player ha spiegato come è riuscito a distruggere il banco.

Nella serata clou del Tropicana piazzava scommesse al tavolo di blackjack da 100.000$ e per il casinò è stato un bagno di sangue. In una mano ha vinto 800.000$. Come è possibile? Gli erano stati serviti due 8, aveva così deciso di splittare ed in modo incredibile gli sono capitati altri due 8. Così ha deciso di gestire 4 mani per ben 400.000$. Il banco ha sballato e per lui è stata festa grande. L’uomo è baciato dalla dea bendata: una volta al Mohegan Sun (Connecticut) gli era capitata una mano simile con quattro 6.

Ma la sua è solo fortuna? Difficile pensarlo dopo aver sbancato tre casinò di fila. Così come non è una coincidenza che l’uomo abbia scelto solo le sale di Atlantic City per giocare. Da quando è stato legalizzato il gambling in Pensylvenia, l’industria del gioco del New Jersey vive una crisi profonda ed i casinò sono alla caccia disperata di “balene” (grossi giocatori che scommettono cifre importanti).

I casinò garantiscono ai migliori clienti sempre dei premi o incentivi: jet privati per qualsiasi tipo di spostamento, biglietti esclusivi per concerti, suite da favola ed anche bonus sulle perdite. Spesso i responsabili marketing assicurano il 10% ai migliori clienti. Se ad esempio un giocatore perde 100.000$, sarà tenuto a versarne solo 90.000$. Addirittura c’è chi garantisce fiches gratuite.

Ci sono poi le grosse balene come Johnson che non si accontentano e vogliono molto di più. Nel gioco del blackjack la casa impone proprie regole e conserva un vantaggio statistico sul giocatore che fa sempre la differenza. Cerca di incentivare i gambler a giocare il più possibile perché è consapevole che nel lungo periodo riuscirà ad erodere il suo tesoretto e questa logica vale anche per i clienti che giocano meglio e con maggior disciplina.

I player high roller pretendono di non giocare seguendo regole standard e ma di negoziare con il casinò le condizioni, prima di ogni partita. Uno dei segreti del successo di Johnson è proprio questo: la sua preparazione matematico-statistico, accompagnata dalla conoscenza del settore, con tutte queste regole di business non scritte. 

Un anno fa i casinò di Atlantic City vivevano in una condizione disperata e con il numero sempre più ristretto di balene sul boardwalk, i responsabili marketing dei casinò hanno iniziato a competere tra loro in maniera molto aggressiva. Addirittura i manager si sono spinti fino a concedere il 20% di sconti. Ne ha approfittato il pro dell’Oregon che è riuscito ad ottenere condizioni favorevoli.

“Hanno cominciato – afferma Johnson – a proporre offerte che nessuno aveva mai visto prima nella storia del New Jersey. Non avevo mai sentito parlare di nulla di simile al mondo, nemmeno per un gambler come l’australiano Kerry Packer che ha aperto un conto da 20 milioni di dollari”.  E Johnson ha approfittato del momento: non era assolutamente interessato a benefit vari, bensì a massimizzare al massimo le sue probabilità di vincita. 

La sua partita è iniziata prima che entrasse dentro un casinò. Alla fine del 2011 era iniziato il corteggiamento dei marketing manager nei suoi confronti. Al Borgata non giocava da un anno e in quella room non aveva mai vinto molti soldi. In precedenza aveva uno sconto ‘a vita’ del 20% ma la sua run positiva aveva cancellato qualsiasi tipo di bonus. Il casinò di Atlantic City poi l’aveva corteggiato per mesi ed era riuscito a sedurlo garantendogli condizioni fantastiche. 

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Appena saputo, Caesars e Tropicana sono passate all’attacco e gli hanno garantito un accordo simile. In questo modo, Johnson si è creato le condizioni per sbancare tutti e tre i casinò. In teoria tutto questo non dovrebbe succedere: i casinò si affidano a software che calcolano le probabilità fino all’ultimo centesimo, in modo da mantenere un vantaggio statistico sui giocatori high roller. 

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Johnson ha definito quello a lui concesso “un vantaggio enorme, qualcuno ha fatto errori elementari”. Con il Tropicana, Johnson ha accettato uno sconto sulle perdite del 20% su 500.000$ ma solo se il banco riusciva a limare il suo vantaggio matematico al tavolo da gioco. 

Johnson è in grado – a livello statistico – di poter calcolare, per ogni modifica regolamentare, la percentuale di vantaggio guadagnata. Non si conoscono bene nel dettaglio tutti i termini dell’accordo, ma ha ottenuto il diritto di giocare con sei mazzi, di poter raddoppiare e splittare fino a quattro mani alla volta e di poter usufruire del 17 morbido al contrario del dealer.

Alla fine l’esperto giocare di blackjack era riuscito a pianificare una partita ad armi pari: 50%-50%, ma con lo sconto del 20%, rischiava solo 80 centesimi per ogni dollaro giocato. “Avevo tirato fuori un milione di dollari ma non pensavo mai di perderlo: al massimo 500.000$ ma con lo sconto, sarei andato in perdita di 400.000$. Usando il 20% dei loro soldi, potevo permettermi di assumermi un rischio supplementare e quindi giocavo aggressivo”.

Morale della favola? Il Tropicana ha interrotto l’azione quando Johnson era in profitto di 5,8 milioni e lo stesso hanno fatto il Borgata (5 milioni) e il Caesars (4 milioni), nonostante le sue insistenze a voler continuare a giocare.

Lui ha continuato in questi mesi a fare la stessa vita di sempre, senza alcuna spesa o investimento eccessivo. Eppure qualche sfizio se l’è tolto, organizzando ad esempio, una festa in onore di Pamela Anderson a Las Vegas e stappando a Londra una delle bottiglie di champagne più costose al mondo, alla faccia del Tropicana…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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