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Doug Polk: “Più volte ho perso il 50% o tutto il bankroll. I momenti duri li superi giorno per giorno”

Qualche mese fa PokerCentral ha lanciato un nuovo format sulla piattaforma on demand Poker Go che si chiama “Deep Issues“. Si tratta di uno show nel quale la host Drea Renee massaggia un poker player per farlo rilassare e indurlo a parlare di poker in modo più profondo (“deep“) rispetto alle classiche interviste.

Recentemente è uscito l’episodio che vede protagonista Doug Polk. In questo contesto, “WCG|Rider” si è lasciato andare a dichiarazioni molto schiette sulla sua vita e sulla sua carriera, ammettendo anche di essere andato broke in più di un’occasione nel suo percorso ai tavoli.

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Doug Polk e gli scacchi

Nel corso della chiacchierata, Doug ha smesso i panni del provocatore e ha parlato degli aspetti più privati della sua vita. Non molti sapevano, ad esempio, che il primo gioco a conquistarlo non fu il poker ma gli scacchi.

“Sono sempre stato molto competitivo. A 6 anni iniziai a giocare a scacchi, mi allenavo con un Grand Master. A 8-9 anni ero uno dei migliori giocatori di San Diego. Poi ci trasferimmo a Las Vegas quando avevo 10-11 anni e a Las Vegas non c’era molti posti dove giocare a scacchi…”

“Non hai vissuto davvero il poker se non hai mai pensato di smettere”

Doug si è poi fatto molto serio quando ha parlato dei momenti più difficili della sua carriera. Quelli in cui ha pensato di mollare per sempre il poker.

“Ci sono stati tanti momenti nella mia carriera in cui ho pensato “fan***o, mollo il poker“. Ma oggi sono davvero convinto che se non hai pensato la stessa cosa almeno una volta nella vita non hai mai davvero vissuto e compreso il poker. Questo è un gioco dove puoi perdere tanti soldi. Personalmente più di una volta ho perso metà del mio bankroll o tutti i miei soldi“.

Doug ha poi spiegato che non esiste una ricetta universale per superare questi momenti. L’unica cosa da fare è ragionare giorno per giorno.

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“Come gestisci questi momenti? Devi ragionare giorno per giorno. Credo di aver fatto un salto di qualità quando ho capito che, per quanto una perdita sia ingiusta o sbagliata, esserne ossessionati non ti restituisce il denaro indietro”.

Doug Polk: “Normale essere ossessionati da qualcosa in cui si vuole avere successo”

Polk ha anche preso le parti di quei grinder spesso accusati di non pensare ad altro che al poker.

“È vero, i giocatori dell’online solitamente passano gran parte del tempo a leggere e interpretare numeri. Chiaramente la loro vita sociale ne risente, per i primi cinque anni della mia carriera è stato così anche per me. Ma non credo sia sbagliato: quando ami qualcosa ne sei un po’ ossessionato e vuoi a tutti i costi migliorare. È normale dedicarci anima e corpo”.

Infine, una battuta sul suo taglio di capelli che da sempre genera gag e battute tra i suoi followers.

“Mi prendono tutti in giro per i miei capelli. Sappiate che sono disposto a tagliarli a zero solo se qualcuno mi dà $200.000!

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