Doyle Brunson non parteciperà come giocatore alle prossime World Series Of Poker: l'annuncio, clamoroso vista l'icona di cui stiamo parlando, lo ha dato lui stesso attraverso Twitter appena qualche ora fa, confermando un'intenzione già maturata almeno da un anno.
Già durante la scorsa edizione infatti, intervistato da PokerListings.com lo statunitense - che in agosto compierà ottant'anni - aveva preannunciato che quelle WSOP avrebbero potuto essere le ultime per lui: "Posso giocare per sette o otto ore, ma queste giornate sono troppo lunghe per me".
Un'osservazione che ha mantenuto ancora adesso, giudicando troppo probante tornare a sedersi tra i tavoli da gioco del Rio. Tra l'altro, gli ultimi mesi per Brunson non sono stati semplici.
In novembre gli fu infatti diagnosticato un cancro della pelle, fortunatamente curabile, il terzo a cui sia sopravvissuto nel corso degli anni. Un'esperienza pesante, che può aver in parte contribuito a una decisione comunque maturata già in precedenza.
Se davvero decidesse di fermarsi qui - un ripensamento in questi casi è sempre possibile - chiuderebbe la propria carriera alle World Series con dieci braccialetti, 35 piazzamenti in the money e poco meno di tre milioni di dollari vinti, cifra che però considerando l'inflazione sarebbe oggi molto più elevata.