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Fedor Holz

Fedor Holz: “Ho comprato casa a Vienna, ma amo il poker live e continuerò a girare il mondo per giocare”

Sulla scia del leggendario Poker Life Podcast di Joey Ingram, anche Doug Polk ha iniziato a intervistare nomi noti del poker sul suo canale YouTube. Uno dei primi ospiti è stato Fedor Holz, che ha parlato con “WCG|Rider” per un’ora e mezza in collegamento da Vienna. Il giovane professionista tedesco risiede infatti in Austria da diversi anni, ma solo l’estate scorsa ha deciso di effettuare un importante investimento acquistando un appartamento su due piani nel pieno centro della capitale.

Da lì ha risposto alle domande di Polk, e una di queste riguardava proprio Vienna. Come si evince anche in altri passaggi del podcast, per Fedor è fondamentale vivere in un luogo che sia stimolante dal punto di vista culturale e umano. Nella capitale austriaca, il tedesco ha trovato tutto quello che cercava (compresa una migliore fiscalità).

“La mia giornata tipo? In realtà è diversa ogni giorno. Mi sono trasferito a Vienna nove mesi fa. Ho comprato questa casa e oggi posso dire che è stata una delle decisioni migliori in assoluto. Non sono una persona che determina la soddisfazione personale dal punto di vista materialistico, ma volevo un posto da chiamare casa. È una sensazione straordinaria vivere qui. Questa è casa mia, ho tutto ciò che mi serve, a partire da questo ufficio. Qui mi sento me stesso”.

Fedor Holz nella sua casa di Vienna durante un podcast con Joey Ingram

Per quanto Fedor dimostri di essere innamorato del suo bell’appartamento a Vienna, la vita del poker player prevede continui spostamenti. E anche se ha dichiarato di voler diminuire nettamente il suo volume di gioco, il 23enne continuerà a girare il mondo.

Quali sono le location migliori per giocare a poker? Da questo punto di vista Fedor non ha dubbi…

“Giudico una location in base a due fattori”, ha risposto. “Ovviamente il primo è il valore atteso, il secondo è il divertimento. Ci sono viaggi che non rifarei, anche se ci fossero le partite più facili. In certe location c’è troppo poco valore lontano dal tavolo: brutte zone e poco o nulla di mio interesse fuori dal casinò. Le Bahamas, ad esempio, sono uno dei posti più brutti in cui sia mai stato”.

Al contrario, c’è una nazione dove Fedor ha lasciato il cuore: l’Australia.

“Se dovessi scegliere un altro posto dove fermarmi a giocare, sceglierei sicuramente l’Australia. Lì i giocatori di poker sono molto più felici rispetto alle altre parti del mondo. Si può conversare al tavolo, ci sono persone più rilassate e sicure di sé. L’esperienza di gioco è piacevole, non c’è quella tensione dovuta alla gente che perde più soldi di quanto possa permettersi. A Las Vegas riconosci subito quelli che stanno perdendo da tre settimane. In Australia chi perde si alza dal tavolo e va a divertirsi all’aria aperta”.

Pur continuando a giocare (e vincere), il poker non è più al centro della vita di Fedor Holz. Già il semplice fatto che in questo momento non si trovi a Las Vegas per le WSOP (è rientrato in Europa subito dopo il One Drop) la dice lunga, ma anche il suo calendario per il resto dell’anno è la conferma di un netto distacco: “Farò ancora 3-4 viaggi all’anno. Tornerò a Las Vegas, andrò a Macao e giocherò in Montenegro l’evento EAPT da un milione di euro garantiti“.

Ciò che più gli interessa, attualmente, è la startup che ha lanciato all’inizio dell’anno: Primed Mind. Si tratta di un’app di mental coaching a cui Holz sta dedicando gran parte del suo tempo:

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“Ho messo così tante energie nel poker… almeno 5 ore al giorno ogni giorno negli ultimi 5 anni. Pensare, analizzare, giocare. Un’attività no-stop, folle. Oggi mi dedico a Primed Mind per gran parte del tempo. Devo trovare le persone giuste, lavorare sui progetti e far crescere la mia attività”.

 

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Questo nuovo business lo terrà lontano dai tavoli, ma non completamente. Dove lo vedremo sempre meno è online, mentre dal vivo continuerà a mettersi alla prova. Il motivo? Fedor adora la dimensione live del poker:

Io amo il poker live. Per vincere devi avere solide basi e aggiungere informazioni man mano che giochi. Credo che questa sia la mia forza. Avere una piccola informazione su un avversario porta ad avere un piccolo edge. Questa è la bellezza del poker live: certe cose, molto semplicemente, le senti“.

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