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Henrik Hecklen: "Un vero pro non va mai broke, neanche quando affronta un duro downswings"

Il fenomenale giocatore danese Henrick Hecklen ha annunciato il suo ritiro dal poker online per dedicarsi esclusivamente alla scena live quando il Covid19 sarà sconfitto.

Un addio pesante, di quelli che si fanno sentire, visto che "hhecklen" è stato per anni uno dei nickname più temibili e rispettati ai tavoli virtuali di cash game high stakes. Non a caso, fu inserito dall'altro top player Andres "Educa-P0ker" Artinano nella top 10 dei migliori cashgamer al mondo nel 6-Max No-Limit Hold'em.

Nonostante avesse ancora un winrate molto elevato, Hecklen ha deciso di non grindare più. Si chiude così un percorso incredibile nel cash game online, che lo ha visto passare dai limiti più bassi ai più alti nel giro di pochi anni. Una scalata per nulla semplice, il cui momento più difficile è stato senza dubbio l'assalto a uno dei livelli più ostici di sempre: il 25-50 6-max. Come ha raccontato lui stesso in un'intervista con Lee Davy, quando si affacciò a quei limiti perse molte poste. Eppure non rischiò mai di andare broke...

Henrik Hecklen rivela il suo momento migliore e il suo momento peggiore

"Penso che ci sia stato un solo momento chiave nella mia carriera", ha dichiarato Hecklen. "Diversi anni fa, un giorno mi resi conto che sarei potuto diventare davvero bravo a poker. Non ricordo bene che periodo fosse ma ero appena salito al 5-10 e in quel momento mi resi conto che potevo davvero fare grandi cose".

Il professionista scandinavo ha selezionato questo momento come il più positivo della sua carriera: la consapevolezza di essere un top reg di un livello già molto alto come il 5-10. Il più negativo, invece, arrivò qualche tempo dopo, quando provò a fare level-up al 25-50. Quei tavoli sono riconosciuti da molti pro come i più difficili in assoluto e anche Hecklen andò a sbattere contro un muro.

"La prima che ho fatto il level-up al 25-50 ho perso all'incirca 50 buy-in", spiega nell'intervista. A salvarlo fu la sua versatilità: già all'epoca giocava sia cash game che MTT. "Poco dopo quella batosta vinsi un torneo, forse era il mese successivo. Quel successo mi rimise in carreggiata e mi permise di riprovarci al 25-50".

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"Un vero pro non va mai broke"

Henrik Hecklen spiega poi che, nonostante avesse perso molti stack ai tavoli, non sia mai andato vicino al perdere tutto il suo bankroll. Perché questo non succede ai veri professionisti, i quali hanno una disciplina e un bankroll management molto rigidi.

"Ovviamente giocavo in bankroll al 25-50, quindi anche perdendo 50 buy-in, non ero a rischio di andare broke. Un pro non va broke nemmeno in queste situazioni. A parte quel downswing, comunque, non ci sono stati altri momenti particolarmente difficili nella mia carriera. Anche perché nel cash game è tutto meno swingoso rispetto ai tornei".

Henrik Hecklen: "Quando gioco non mi emoziono"

In conclusione, "hhecklen" ha parlato anche del modo in cui approccia il poker da un punto di vista emotivo:

"Sono molto razionale, mentre gioco non mi emoziono", ha detto confermando di avere un grande mindset. "Se giocare un final table è come giocare una semi finale di Champions League? No, la tensione e l'emozione le avverti solo dopo, nel poker. Può succederti di sentire le emozioni se ti allontani dal tavolo e vai a parlare con un amico, in quel caso sì che te ne rendi conto. Io sono programmato per non avere emozioni mentre gioco. Sento tutto dopo".

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