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I poker pro e la fine del mondo: l’ironia è su Twitter

Fine del mondo: mettiamoci una pietra sopraIncredibilmente, almeno fino a questo momento la fine del mondo ha stentato a mostrarci il suo volto: la profezia Maya è stato uno dei tormentoni inevitabili di questo 2012, ed anche i giocatori di poker più famosi non hanno saputo resistere alla tentazione di scherzarci sopra, perché se proprio fine dev’essere tanto vale esorcizzarla ridendoci su.

A intravedere presagi inequivocabili, manco a dirlo nelle carte, comincia Daniel Negreanu: “Ci sono segnali sempre più chiari che il mondo finirà oggi, sto vincendo tutti i coinflip su PokerStars in un tavolo $100/$200 di Pot Limit Omaha”. In effetti, un brutto momento per essere in rush.

Chi invece richiama tutti al pragmatismo, sempre attraverso Twitter, è Jamie Gold: “Se i Maya avessero davvero potuto predire il futuro, ci sarebbero ancora“. Un appunto forse macabro, ma argomentativamente solido.

Non teme nulla neppure Doyle Brunson, che con una calma olimpica esclama: “Adesso me ne andrò a letto, e se il mondo finirà davvero è stata una bella festa”.

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Più caustico Tony Dunst, che qualora tutto finisse oggi sembrerebbe avere qualche rimpianto: “Il mondo non può finire, ci sono ancora così tante persone a cui non ho detto di andare a farsi fottere”. Lo spirito natalizio sembra insomma albergare in lui.

Infine Todd Brunson, che man mano che le ore passano diventa sempre più deluso, forse perché neppure stavolta potrà inaugurare il suo rifugio antiatomico, visto che ci piace pensare ne abbia uno: “E’ tutto così terribilmente calmo, è cominciato?”. Ancora no, Todd. Ancora no…

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