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Ivey si sveglia e attacca Lederer per lo scandalo Full Tilt

Meglio tardi che mai… Phil Ivey, dopo anni di silenzio, ha deciso di rendere noto il suo pensiero su Howard Lederer. Phil aveva investito molto in Full Tilt Poker, non solo in termini di immagine e il suo rapporto con la red room andava oltre la semplice sponsorship. 

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Lo stesso Tiger Woods del poker ha posseduto quote (molto probabilmente tutto rientrava nell’accordo di visibilità) di Tiltware (la holding che controllava il sito) ma a seguito della grave crisi finanziaria che aveva colpito l’azienda, Ivey ha magicamente preso le distanze dal board, formato dagli amici Lederer, Ferguson e Bitar.

Ivey ha voluto esternare le sue perplessità su Lederer a Bluff Magazine: “Ho parlato con Howard circa un mese fa. Ho espresso la mia insoddisfazione per la sua famosa intervista nella quale prende le distanze dalla cattiva gestione di Full Tilt. Gli ho detto apertamente il mio pensiero: secondo me, lui ha dichiarato il falso su molte cose. Lui ha continuato a negare. Howard è una persona molto testarda”.

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Parla del suo rapporto personale con l’ex boss di Tiltware: “Era un amico ma non lo vedo più come tale. Sono una persona molto tollerante. Siamo stati molto amici e forse un giorno lo saremo di nuovo.  Spero solo che il futuro gli riservi giorni migliori. Ha vissuto un momento molto difficile. Ha dovuto affrontare parecchi problemi e forse, per alcune cose, non era realmente responsabile”.

Chissà però cosa staranno pensando gli ex giocatori italiani di Full Tilt Poker che non hanno più visto il loro bankroll restituito (gli unici al mondo). Le parole di Ivey suonano come una beffa:  “se vuol tornare a giocare a poker, secondo me dovrebbe essere libero di farlo. Gli dovrebbero consentire di sedersi e giocare senza essere disturbato. E’ una mia opinione personale. E’ possibile che quest’estate lo rivedremo alle WSOP dopo una lunga assenza”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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