Pochi giorni fa abbiamo scritto che le speranze di Phil Hellmuth di chiudere in maniera positiva le WSOP 2016 erano tutte legate al Main Event. Con appena 3 ITM al Rio Casino, Poker Brat rischiava di pareggiare il record negativo del 2013, quando centrò lo stesso esiguo numero di piazzamenti a premio, senza mai andare vicino al braccialetto.
Per un giocatore abituato a trionfare (e a braggare) come lui, riuscire a fare bene almeno nel Main Event era quasi obbligatorio, ma anche nel torneo più importante di tutti non è riuscito ad andare a premio. Sul finire del Day 3 ha messo in mezzo le ultime chips con A-J e ha trovato l'eliminazione contro la coppia di Jack della giocatrice Sara Hall. Fin dall'inizio della giornata, tuttavia, Hellmuth era apparso molto nervoso, al punto di litigare aspramente via Twitter con i "colleghi" Ryan Laplante e Jason Wheeler.
Tutto nasce da un tweet di Remko Rinkema di Pokernews.com, nel quale riporta questa dichiarazione di Phil: "Non dovrei nemmeno essere qui considerando tutte le bad beat che ho preso, ma ho troppo cuore per mollare!". Con questa frase Hellmuth ha vestito i panni del whiner che tutti conosciamo: è convinto che la sfortuna lo perseguiti, quindi non si sarebbe nemmeno dovuto iscrivere al Main Event.

Di fronte a questa dichiarazione Jason Wheeler non si trattiene e replica: "Come può qualcuno dire di avere CUORE quando si siede sempre in late registration e gioca pochissimi tornei lanciandosi nelle solite invettive? Per favore, basta". La pensa allo stesso modo Ryan Laplante, che rincara la dose: "La gente con il cuore mette tante ore e grinda un sacco di eventi, senza ottenere un successi sensazionali".
A quel punto Phil interviene nella discussione a gamba tesa: "Quando voi due avrete grindato e dedicato la vostra vita al poker per 30 anni come ho fatto io, allora potrete venirmi a dire che non ho cuore". Nonostante la replica secca del 14-volte campione WSOP, né Laplante né Wheeler si tirano indietro. "Quando lavorerai sodo come fa un qualsiasi professionista medio allora potrai dire di avere cuore", scrive Ryan Laplante.
Wheeler, invece, sposta la discussione su un altro piano: un professionista che dice di avere cuore, ovvero di essere realmente appassionato di poker, non può non conoscere chi sono i top player internazionali. Hellmuth è stato sorpreso più volte a non riconoscere avversari che avevano vinto di tutto, soprattutto quelli più giovani. "Come si fa a pensare che abbia cuore?", scrive su Twitter Wheeler. "Non conosce il nome di metà dei più forti giocatori europei. Una volta ha perso un piatto contro Mustapha Kanit, il regular italiano più vincente di tutto i tempi... e non sapeva chi fosse".
A quel punto Phil ha bloccato dal suo account Twitter sia Laplante che Wheeler. Un atto poco sportivo, che fa capire bene quanto sia difficile il momento del campione di Pasadena, che alle WSOP 2015 ebbe uno scontro al tavolo e verbale proprio con Kanit (definì Musta un "amatore", da qui il tweet di Wheeler). Chissà se ora lo riconoscerebbe, dopo tutto quello che Mustacchione ha vinto nell'ultimo anno...