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Jennifer Shahade: chi è la regina del poker cinese?

open-face-poker-bannerJennifer Shahade è più conosciuta nel mondo degli scacchi che non in quello del poker, e non potrebbe essere diversamente, visto che "jenium" è stata campionessa statunitense fra le donne nel 2002 e nel 2004, e vanta il titolo di Woman Grandmaster: ambasciatrice di PokerStars, è anche istruttrice per "RunItOnce" per quanto riguarda il poker cinese.

Curiosamente, sia il padre che il fratello sono stati giocatori di poker, trasmettendole quindi questo genere di passione. Poi, nel 2005, quest'ultimo ha deciso di dedicarsi interamente agli scacchi fondando la US Chess League, mentre Jennifer comincia a giocare online con assiduità circa un anno prima del Black Friday.

Tuttavia, di lì a poco - vivendo negli Stati Uniti - per lei non ci sono troppe opzioni percorribili in questo senso, e neppure per una scacchista col suo curriculum è banale vivere percorrendo quella strada: "Forse ci riescono i migliori dieci, in un Paese - ha confessato in una intervista a Joe Ingram - in realtà gran parte del denaro nel mondo degli scacchi lo si guadagna attraverso le lezioni private". Che tuttavia, non costano quanto ci si potrebbe aspettare.

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Per "studiare" con un Grand Master, spiega, possono servire dai 50 ai 150 dollari l'ora: una bella somma, ma in fondo assai meno di quanto chiedano i professionisti più in vista nel mondo del poker. Diventata ambasciatrice di PokerStars, visto l'interesse della poker room a promuovere nei propri tornei di poker anche gli scacchi, Jennifer ha in realtà trovato nel poker cinese openface la sua nicchia: "Proprio come per il poker online, è possibile giocare quando e dove vuoi - ha sottolineato - ogni tanto frequento anche i tornei dal vivo, ma non è certo grazie a quelli che puoi pensare di guadagnarti da vivere".

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In tutti i casi, non è solo questo aspetto ad intrigarla: "Ci sono sicuramente delle similitudini con gli scacchi - ammette - in entrambi i giochi la matematica riveste un ruolo importante, ed anche nel caso in cui ti trovi ad affrontare qualcuno nettamente peggiore di te difficilmente hai motivi per allontanarti da quella che pensi essere la strategia ottimale".

Il problema è che, a differenza di quanto accade su un sito come OpenFacePoker.it, nelle applicazioni che lei utilizza si gioca solamente a soldi virtuali, e quindi a volte farsi pagare non è così banale: "E' sempre meglio mettere le cose in chiaro, e giocare contro avversari che si conoscono bene - ammette - a volte pensano che si tratti di piccole somme e che quindi non debbano pagarle, ma questo può essere vero solo dal loro punto di vista...".

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