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Joe Sebok chiude con il poker e si dà all’enologia

joe-sebokJoe Sebok dopo il black friday si è preso una lunga pausa dal poker: l'inevitabile rescissione del contratto con lo sponsor Ultimate Bet (sito in fallimento a causa dell'inchiesta del FBI) lo ha spinto a scelte difficili e coraggiose, nonostante nei tornei live avesse guadagnato oltre 1,8 milioni di dollari in vincite lorde.

Ad un anno di distanza, il figliocco di Barry Greenstein ha cambiato rotta ed investito nel settore vinicolo. Da Los Angeles si è trasferito nella Bay Arena, a Santa Rosa, dove ha acquistato un impianto per vinificare, lavorando per diverse cantine locali.

Si è prestato ad un lavoro massacrante: "prima facevo lunghe sessioni al tavolo da poker di 12 ore, ora in cantina, in alcuni momenti dell'anno, è richiesta la mia presenza per 24 ore su 24. Ti alzi alle 4 del mattino e non sai quando finisci. Si tratta di un lavoro impegnativo anche a livello mentale".

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Lo sforzo si è sentito sul fisico di Joe: "durante la vendemmia ho perso 8 chili. E' risaputo che i giocatori di poker sono pigri e non mantengono il loro peso forma. Potrei rimanere in questo mercato per un pò di tempo".

Joe Sebok ha anche intenzione di lavorare come responsabile marketing per alcune aziende vinicole locali ed ha già affrontato diversi colloqui. Il gioco sembra un capitolo chiuso per lui, non ha più toccato le carte neanche per sbaglio: "il poker è stata un'esperienza per me molto positiva nel corso degli anni...mi ha offerto buone possibilità ma ora ho altri interessi".

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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