Justin Bonomo sta vivendo un 2018 semplicemente irreale, nel quale ha vinto più di 20 milioni di dollari ed è riuscito nell'impresa di superare Daniel Negreanu nella All-Time Money List e diventare il giocatore più vincente nella storia dei tornei live. Oggi "ZeeJustin" è primo con 42.9 milioni di dollari incassati in carriera.
Tanti si sono chiesti se sia successo qualcosa di particolare per consentire a Bonomo di ottenere questi risultati stratosferici. Merito di una run fuori dal comune, ovviamente, ma c'è dell'altro? Justin ha risposto a questa domanda nel corso di una video-intervista per PokerGo.
Justin Bonomo: "Studio tanto sui software e mi confronto con altri top player"
"Cosa è cambiato? Non molto in realtà", ha ammesso Bonomo in riferimento agli ultimi sei mesi. "Quando un giocatore è in good-run tende a trovare il merito a fattori come la meditazione, l'alimentazione sana e via discorrendo. La verità è che sto lavorando duramente sul mio gioco già da due o tre anni e solo ora, finalmente, i risultati sono arrivati".
Cosa significa concretamente "lavorare duramente"? Soprattutto confrontarsi con altri top player e studiare sui solver, i software che per imparare la strategia GTO.
"Lavorare duro vuol dire confrontarmi quotidianamente con un gruppo di amici. Ovviamente sono anche loro professionisti di alto livello. Parliamo molto degli altri giocatori degli high roller, cerchiamo di costruire strategie per batterli. E poi studiamo sui software che ci indicano le chart per il gioco preflop (push-fold) e tanti altri concetti teorici. In linea di massima utilizziamo tutti i software che ci sono a disposizione per migliorare il proprio gioco".
Bonomo non ci vede nulla di sbagliato in questo approccio, perché fin dall'inizio della sua carriera ha sempre pensato che fosse lecito utilizzare tutti i mezzi a disposizione per migliorare come poker player: "Il mio approccio al poker è sempre stato quello di utilizzare ogni singolo strumento a disposizione. All'inizio della mia carriera passavo ore e ore sui forum parlando con qualsiasi giocatore avesse voglia di confrontarsi. Poi quando sono usciti i video di coaching li guardavo tutti", racconta.
Justin Bonomo e la gestione dei downswing
Oggi Justin Bonomo è uno dei giocatori più invidiati nel mondo del poker. D'altronde, chi non vorrebbe poter godere della sua straordinaria run? Eppure anche lui ha vissuto periodi molto negativi nel corso della sua carriera. Ed è proprio in quei momenti che ha imparato cosa significa ragionare come un vero professionista.
"I downswing sono duri per tutti, la cosa giusta da fare è separarsi mentalmente da ciò che non puoi controllare", ha detto. Un concetto simile a quello espresso da Matt Berkey, che abbiamo riportato recentemente. "Non pensare alla mano sfortunata di dieci minuti fa, pensa a quello che dovresti fare per uscire dal downswing. Pensa alla gestione del tuo bankroll, alla strategia da migliorare. Concentrati su ciò che puoi fare".
Secondo Justin è proprio questa mentalità a fare la differenza tra i migliori giocatori al mondo e tutti gli altri.
"Ci sono mani che mi tengono sveglio la notte, non quelle sfortunate ma quelle in cui ho commesso un chiaro errore. Oppure, ancora peggio, quelle in cui non avevo la minima idea di quale fosse la mossa giusta. Il poker è un gioco estremamente complesso. Se qualcuno dice "oggi ho giocato senza commettere errori", sta dicendo una cosa priva di alcun senso. Come puoi sapere di aver c-bettato la size giusta? Come puoi sapere che la c-bet era la scelta giusta?".
Infine, Justin si è rivolto a chi vuole fare del poker una professione: "A chi vorrebbe diventare pro dico di pensarci molto bene. Il 95% di chi vuole diventare pro sta commettendo un errore, perché questa è una vita difficilissima. Devi avere un controllo totale sulle tue emozioni e non tutti ci riescono".