Vai al contenuto

Luca Moschitta, nessuna vendetta: ‘sono fiero di me’

Luca MoschittaLa notizia della sua improvvisa separazione dal PokerStars Team Pro Online ha scosso il mondo del poker. A 24 ore di distanza dall’annuncio, Luca Moschitta si confessa in esclusiva con Assopoker, raccontando alcuni particolari di queste ultime settimane, così intense e dense di avvenimenti contrastanti per lui.

La sua prima grande vittoria live arriva infatti pochi giorni dopo aver ricevuto una telefonata spiacevole. Ma è lui stesso che ce lo racconta…

AP: Che stato d’animo avevi mentre partivi per Saint Vincent?
LM: Inutile nasconderlo: non poteva essere dei migliori. Qualche settimana prima dell’inizio dell’IPT di Saint Vincent, che avevo già pianificato di giocare, mi arrivò una telefonata da parte dell’azienda che mi comunicava la decisione di non proseguire il rapporto contrattuale. All’inizio non è stato facile comprenderne i motivi e, sostanzialmente, ancora oggi non ho ben compreso cosa sia accaduto. Ma sono un ragazzo forte e, dopo qualche giorno di comprensibile smarrimento, mi sono guardato allo specchio, ho pensato a tutti gli obiettivi già raggiunti, a ciò che ero diventato grazie all’esperienza con Pokerstars e con la consapevolezza che questi 3 anni mi hanno portato ad essere un giocatore con un background di tutto rispetto.

In generale so bene che la decisione di Pokerstars fa parte della normale dinamica contrattuale di questo mondo, ma sono altrettanto consapevole di aver agito sempre nel migliore dei modi per onorare il rapporto con la room.

AP: Pensi che questa situazione venutasi a creare ti può avere influenzato in positivo nella tua cavalcata vincente all’IPT?
LM: E’ una sensazione strana, pochi giorni prima avevo ricevuto quella comunicazione da Pokerstars. Ma al contrario, appena arrivato a Saint Vincent, ero pervaso da assoluta convinzione nei miei mezzi e non sentivo alcuna pressione particolare. Sembrerà strano ma in quei giorni ho pensato pochissimo alla vicenda professionale ed ero concentrato solo ed esclusivamente sull’evento.

Però ti confesso che in quei giorni mi sono reso conto di avere una caratteristica fondamentale per un giocatore di poker: la capacità di annullare ogni tipo di emozione per convogliare tutta le proprie energia sul tavolo. Forse inconsciamente ho trovato ulteriori motivazioni, che mi hanno consentito di limitare al minimo gli errori fino ad arrivare alla mano decisiva in completo controllo della situazione.

AP: La cosa divertente è che non sembravi tu, quello che aveva una “vendetta” da consumare…
LM: E’ vero, al final table tutti guardavano a Visdiabuli come a colui doveva “vendicarsi” contro l’azienda organizzatrice dell’evento. In realtà credo che sia io che Martinez, in quei momenti, non pensassimo minimamente a quanto accaduto con Pokerstars ma solo a giocare il nostro miglior poker. Alla fine ho prevalso io approfittando di un errore di valutazione di Vis che rimane, comunque, uno straordinario giocatore.

AP: Quasi non sembra, ma dall’inizio del tuo rapporto con PS sono passati tre anni. Se si pensa ai 4 elite in fila e si dà anche un’occhiata a hendon mob, sembra che le cose non siano andate malaccio…
LM: Devo dire che anche gli anni precedenti al deal con Pokerstars non erano andati male, anzi. Certamente da Marzo 2010, quando iniziò il rapporto professionale con Pokerstars, sono arrivati i risultati più importanti. Ho confermato per 4 volte consecutivamente Supernova Elite, ho potuto acquistare con i soli FPP due Porsche. Oltre a ciò ho avuto soddisfazioni anche live, piazzandomi diverse volte a premio all’EPT e per 9 volte ITM nel circuito IPT, raggiungendo 3 final table e coronando un sogno con la vittoria all’IPT di Saint Vincent .
In generale live ho giocato pochi eventi , ma con un roi reale attorno al 300-400%.

AP: Tra l’altro sei sempre stato tra i più attivi ed amati sui social.
LM: Infatti, a parte l’ attività professionale, penso che i riscontri più belli siano arrivati su Facebook e Twitter. Ho sempre cercato di essere una persona umile interfacciandomi con chiunque e nel corso degli anni questo mi ha portato ad essere uno dei giocatori professionisti più seguiti in Italia. Parlare, scambiare opinioni, rendere partecipi gli altri della mia vita, anche privata, fa parte della mia indole e l’affetto che ho ricevuto da migliaia e migliaia persone – che tutt’oggi mi seguono – è stato incredibile e mi ha dato spesso la forza di continuare.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

AP: Guardiamo al futuro. Pensi di continuare a grindare su PS? O magari ti dedicherai sempre più al live?
LM: Di certo non voglio prendere decisioni frettolose. Ho tante opzioni da valutare, ma la miglior soddisfazione che posso immaginare è quella di ricevere proposte grazie ai risultati e non per le “conoscenze” maturate nel mondo del poker. 

Da oggi avrò la possibilità di giocare qualche torneo live in più (finora gli impegni con l’azienda ed il grinding da Supernova Elite non mi lasciavano molto spazio). Infatti, per futuri deal, guarderò con maggiore interesse a chi sia disposto a puntare su di me anche live e non solamente online.
Certo non rinnego le migliaia di ore passate a grindare su PS, anzi ritengo che i miglioramenti negli eventi live siano dovuti anche alle sessioni online oltre che ad un percorso di studio-grinding di qualità.

AP: Ti stuzzica l’idea di trasferirti all’estero, come stanno facendo diversi tuoi colleghi italiani?
LM: Un’ipotesi che sto prendendo in considerazione da tempo, che mi permetterebbe di riprendere a giocare online contro i giocatori stranieri. E’ una possibilità che valuterò con calma. In ogni caso continuerò a grindare online, vedremo se per raggiungere Elite (su Ps.it o su Ps.com) oppure l’equivalente su altre piattaforme.

Luca Moschitta e Sofia Lovgren

EPT di Sanremo 2012: Dopo l’uscita (25°), Luca viene abbracciato dalla fidanzata e collega Sofia Lovgren

AP: A proposito, com’è la Svezia?
LM: La Svezia porta fortuna! La mia fidanzata, in questo periodo, mi ha supportato enormemente. Dietro l’abbraccio liberatorio che avete visto tutti al termine dell’IPT di Saint Vincent c’era anche una sorta di sfogo per tutta la tensione accumulata nelle settimane precedenti. Sembra un segno del destino:  il 4 marzo non lo ricorderò solo come il giorno in cui ho alzato il mio primo trofeo importante ma anche come il giorno in cui ho potuto festeggiare il compleanno di Sofia. Dedico a lei e a tutte le persone che mi vogliono bene questa vittoria.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI