In attesa di un sequel che probabilmente non arriverà mai, Rounders continua ad essere IL film sul poker. Ci è recentemente tornato Matt Damon, indimenticabile protagonista insieme a John Malkovich. Ospite della BBC per promuovere il film in uscita "Jason Bourne", Damon è tornato a parlare di quel 1998.
IN GIRO PER I CLUB DI NEW YORK
Rounders rimane nel cuore di Damon ma anche di tutti gli altri che vi hanno partecipato. Lo si intuisce dal modo in cui Matt racconta quel periodo: "Allora il poker era una sottocultura di cui si sapeva poco o nulla". Matt Damon rivela che con lo staff erano andati in giro per vari club di New York, per comprendere quel mondo ignoto. "Le telecamere di sorveglianza, le porte di acciaio... era tutto davvero così!", ricorda.
Un periodo felice, professionalmente e umanamente. "Fu molto divertente perchè potevi avere accesso a un mondo underground di cui ignoravi l'esistenza. Poi il fenomeno è esploso e oggi praticamente tutti giocano, ma allora era agli inizi..."
MALKOVICH, IMPROBABILE RUSSO...
Il divertimento nel girare quello che sarebbe diventato il cult movie dei pokeristi viene rivissuto anche grazie a un siparietto. Stimolato sulla famosa sequenza della partita finale, Damon tira fuori un aneddoto su Malkovich. "Tutti aspettavano il suo arrivo, e quando finalmente si fa vivo..."
Parte così l'imitazione del collega, che potete ammirare qui:
[youtube]https://youtu.be/KMaAT_KPSs4[/youtube]Essendo Teddy KGB un russo, l'inglese di Malkovich doveva avere una particolare accento tipico degli europei dell'est. Così, girata la prima scena, mentre tutto lo staff era lì a spellarsi le mani dagli applausi, Malkovich confessava sottovoce a Damon "sono un attore terribile."