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Molly Bloom: “L’FBI scoprì le partite illegali quando un giocatore perse 5 milioni di dollari”

La storia di Molly Bloom è molto affascinante e non è un caso che intorno alla sua incredibile vicenda sia stato girato un film uscito da poco nelle sale (Molly’s Game), che ha già ricevuto ottime recensioni.

Cosa c’è di così speciale nella storia di questa ragazza? Ovviamente l’aspetto che più interessa è quello delle partite illegali di poker a cui prendevano parte volti noti del mondo dello spettacolo e pezzi grossi della finanza. Ma ciò che più di tutto rende avvincente questa storia è il percorso di Molly Bloom, una ragazza passata da perfetta sconosciuta a manager di uno dei club underground con le partite più alte al mondo.

Molly Bloom
Molly Bloom

Finora si sapeva poco sul background della Bloom, perché tutte le sue interviste erano sempre state incentrate sugli altri protagonisti della storia, ovvero i giocatori che gamblavano milioni di dollari ogni notte tra i tavoli di poker e quelli di dadi, roulette e blackjack.

Tuttavia, da quando è uscito il film “Molly’s Game” molti hanno iniziato a chiedersi chi sia veramente la ragazza interpretata da Jessica Chastain. Così, nel corso di un’intervista per il popolarissimo show televisivo “Ellen“, Molly ha parlato della sua vita e del percorso che la portò a diventare un punto di riferimento nella scena high stakes underground di Los Angeles.

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La storia di Molly Bloom: dalle Olimpiadi sfiorate a Los Angeles

La Bloom ha spiegato che da piccola aveva avuto una concreta opportunità di diventare una sciatrice professionista. Una serie di problemi fisici la costrinsero però ad abbandonare quel sogno.

“Quando avevo 12 anni fui operata alla schiena per curare una scogliosi. Ciononostante riuscii a entrare nella nazionale statunitense di sci. Ero la numero 3 del Nord America, ma poi feci un tremendo incidente durante le qualificazioni per le Olimpiadi. Quell’episodio rappresentò la fine della mia carriera”.

Dopo quella delusione, Molly decise di cambiare vita e dopo il liceo abbandonò il freddo Colorado per trasferirsi a Los Angeles.

“Tra il liceo e l’università mi presi un anno sabbatico e mi trasferii a Los Angeles. Volevo stare al caldo e divertirmi. I miei genitori non lo accettarono e mi tagliarono i fondi. Fui quindi costretta a lavorare fin da subito, e nel corso degli anni svolsi un milione di lavori differenti“.

Da cameriera alle partite high stakes private

Poi arrivò la svolta che avrebbe cambiato la sua vita: “A Los Angeles lavorai a lungo come cameriera nei ristoranti e nelle discoteche. A un certo punto trovai un lavoro come assistente. Lavoravo per questo tizio, il quale un giorno mi disse che aveva bisogno di me per organizzare una partita di poker“.

All’epoca Molly non sapeva niente sul poker.

“Tornai a casa e iniziai a fare ricerche su Google per capire quali erano i gusti dei giocatori di poker. Creai una playlist imbarazzante, con le classiche canzoni sul poker come “The Gambler”, preparai un po’ di cibo e poi indossai il mio miglior vestito per iniziare a lavorare”.

Nello stesso momento in cui entrò nel club underground di Hollywood, Molly comprese di avere davanti a sé un’opportunità unica e probabilmente irripetibile.

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“Quando entrai nella poker room fu incredibile”, racconta oggi. “Capii subito che quella non era un’opportunità che solitamente capitava a una ragazza di una piccola cittadina del Colorado. C’erano pezzi grossi di Wall Street, miliardari, politici e i più noti attori di Hollywood. Erano tutti seduti al tavolo impegnati in questo gioco che non conoscevo, ma che sembrava fosse estremamente avvincente per loro”.

L’FBI e la fine dei giochi

Come ben sappiamo, Molly ha gestito quel club illegale per anni, poi l’FBI è entrata in gioco per chiudere tutto. A quel punto Molly Bloom è stata incriminata per gioco d’azzardo illegale ed è stata portata in tribunale (non è mai andata in carcere, ha dovuto svolgere 200 ore di servizi sociali).

Ma precisamente come fece l’FBI a scoprire questa partita super segreta? La Bloom lo spiega nel dettaglio.

“Il mio ruolo iniziale era quello di cameriera. Poi divenni hostess e alla fine divenni “la banca“. Avevo il potere di offrire credito ai giocatori, gli prestavo soldi per continuare a giocare. Dovevo fare molti controlli sulle loro vite e sulle loro attività per capire a chi potevo fare credito”.

Il suo primo passo falso fu iniziare a collezionare la rake dai tavoli per ovviare al problema di chi non voleva pagare i debiti.

“Avevo grandi responsabilità, dovevo staccare assegni enormi per giocatori che poi, a volte, non pagavano. Così iniziai a trattenere una percentuale sui pot (la rake, ndr) come fanno i casinò di Las Vegas. A quel punto superai una linea perché infransi una legge federale“.

In realtà, però, fu uno dei regular della partita di poker a portare l’FBI alla scoperta delle partite illegali. Parliamo di un uomo che perse 5 milioni di dollari ai tavoli, una cifra enorme che aveva sostanzialmente rubato ai suoi clienti.

“I federali scoprirono tutto perché uno dei regular della partita stava portando avanti uno schema di Ponzi con la sua attività. Quando perse 5 milioni di dollari ai tavoli, l’FBI intervenne immediatamente. Fu la fine di tutto: le celebrità sparirono alla velocità della luce”.

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