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Nick Petrangelo e un’estate da 5.1 milioni: “Il mindset è tutto, mai pensare che gli altri siano imbattibili”

Nick Petrangelo non è propriamente uno dei giocatori di poker più famosi al mondo ma appartiene alla ristrettissima cerchia di coloro considerati tra i migliori in circolazione non solo dai media e dagli appassionati ma anche dagli stessi top player. Come avevamo riportato in un articolo di qualche tempo, Daniel Negreanu lo ha definito uno dei giocatori più forti e aggressivi che abbia mai conosciuto, ma anche Dominik Nitsche, solitamente molto duro nei giudizi, ha detto più volte che Petrangelo è senza ombra di dubbio uno dei pro più preparati dal punto di vista teorico.

Al di là della stima dei colleghi, il professionista originario del Massachussetts vanta anche dei risultati strabilianti ai tavoli: in carriera ha incassato 16 milioni di dollari e solo durante la trasferta a  Las Vegas di quest’anno si è assicurato 5.1 milioni di dollari grazie a una serie di ricchissimi piazzamenti, dal sesto posto nel Super High Roller Bowl al terzo posto nell’high roller da $50.000 delle WSOP passando dalla vittoria dell’high roller da $100.000 di inizio series che gli è valsa 2.9 milioni di dollari.

Come si ottiene il rispetto dei colleghi più forti e al tempo stesso questi risultati fuori dal comune? Per Nick Petrangelo è fondamentale studiare e soprattutto curare il mindset. In particolare, non credere mai di affrontare avversari imbattibili.

Nick Petrangelo: “I veri top player non guardano chi si iscrive al torneo”

In quest’epoca dominata dai “GTO Players“, è facile che un reg degli high roller live pensi di non avere possibilità. D’altronde la strategia GTO si basa sull’idea di avere un gioco impossibile da exploitare, perfetto. In realtà, come ha dichiarato anche il top reg degli High Stakes Online “OhHeyCindy“, un’applicazione perfetta della GTO non esiste. Petrangelo non entra nei dettagli della questione ma si collega a questo aspetto per spiegare qual è il suo punto di forza.

“Chi si iscrive a questo torneo sapendo di poter vincere non sta a pensare a chi si trova al tavolo”, ha detto ai microfoni di Remko Rinkema di PokerCentral.com durante una pausa del Big One Drop da un milione di dollari. “I top player si siedono per giocare, indipendentemente da chi hanno davanti“.

L’importanza di non sentirsi mai battuti in partenza

Questa sicurezza nei propri mezzi è fondamentale per primeggiare ad alti livelli.

Non esiste che un top player aspetti di vedere chi c’è nel field per decidere se registrarsi o no. Chi ha effettuato il deposito per il Big One mesi fa non vedeva l’ora di giocarlo e si è preparato per tutto il tempo, senza badare alla difficoltà del field. Perché sappiamo bene che sarà durissimo e sappiamo che anche i giocatori amatoriali in questo evento sono abituati a giocare per cifre ancora più alte nelle partite private. Sono gambler intelligenti“.

Ecco quindi la differenza principale tra un giocatore qualsiasi e un top player: non curarsi del valore degli avversari ma preoccuparsi solo di presentarsi al tavolo pronto e preparato.

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Il mindset è fondamentale, non devi farti ossessionare dal table draw e pensare “oddio questo tavolo è troppo difficile“. Se fai così ti metti subito in una situazione nella quale non puoi che essere svantaggiato di fronte ai top player. Chi ha davvero un edge in high roller come questi è colui che si siede sapendo di dover giocare ogni spot nel miglior modo possibile“.

Nick Petrangelo dopo la vittoria dell’high roller WSOP da $100.000

Il segreto di Nick Petrangelo: studio e solidità mentale

Petrangelo è noto per essere un reg che passa ore e ore “in the lab“, ovvero a studiare la teoria del gioco e analizzare le mani giocate. È risaputo che nel contesto degli high roller sia imprescindibile, ma questo non basta: il top player americano ribadisce che, una volta al tavolo, sia davvero necessario avere la giusta mentalità per poter arrivare fino in fondo.

“Tutti lavorano tantissimo sul loro gioco. Ci conosciamo tutti molto bene, giochiamo tra di noi regs quasi ogni giorno, sempre per cifre altissime. Questo ci dà un edge verso gli altri avversari ma comunque, una volta al tavolo, è fondamentale dimenticarsi di quanto sono forti gli altri. Se inizi a pensare a queste cose, stai commettendo un errore di mindset enorme“.

In conclusione, Petrangelo spiega che il mindset non è solo una questione di non sentirsi mai inferiore a nessuno ma anche di riuscire a giocare senza pensare alle cifre in palio.

“Per me questo gioco è tutta una questione di sapere quali spot giocare e in che modo, per poi eseguire questa conoscenza in game. Non devi mai pensare ai soldi in termini di “per quanto stiamo giocando” e “quanto potrei vincere arrivando primo“. Non devi deviare dalla tua strategia. Io prendo una decisione alla volta, cerco di fare la mossa migliore, andare avanti e avvicinarmi sempre di più a un gioco perfetto“.

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