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Phil Ivey è pronto a far sentire la sua voce, e per uno abituato a far parlare i fatti più che le parole è certamente una notizia: lo statunitense ha infatti rilasciato una lunga intervista alla CBS, che verrà trasmessa il prossimo 7 ottobre dalla trasmissione “60 Minutes Sports“, dove lo statunitense parlerà diffusamente delle accuse di “edge sorting” mossegli dal Borgata Casino.
L’ex pro di Full Tilt Poker non ha mai negato i fatti contestategli, bensì la loro “interpretazione”: “Alcuni credono che quello che ho fatto possa essere definito come barare, io so che non è così ed è per questo che andremo di fronte ad un tribunale – ha dichiarato – quando la parola “baro” viene accostata di fianco al proprio nome si tratta di qualcosa di molto negativo, in particolar modo per qualcuno come me che è inserito nel business del gioco”.
Il produttore dello show ha rivelato che per cinque anni ha provato a strappare un’intervista a Phil Ivey, inutilmente: il fatto che ci sia riuscito proprio in questo momento appare tutto tranne che casuale. Quest’ultima è stata girata in estate, ed andrà in onda il prossimo 7 ottobre, ma già oggi sono emersi alcuni dei contenuti.
“Mentre lo stavo intervistando scommetteva sui mondiali di calcio mentre stava giocando alle World Series Of Poker – rivela il produttore Alvin Patrick – ha perso mezzo milione di dollari su una partita del Messico. Quest’uomo guadagna milioni da quando aveva vent’anni, è come se egli stesso come persona fosse un marchio”.
Un marchio che evidentemente, a causa di questa storia, non soltanto rischia di vedersi negati milioni di dollari, ma di vedere pesantemente infangata la propria reputazione, ed un uomo come Phil Ivey può permettersi di perdere milioni, ma non di vedere incrinata la sua immagine: ecco che quindi la mossa di esporsi in questo modo appare come un modo per gridare in modo forte e chiaro la propria versione dei fatti, sperando naturalmente che la sua tesi e quella dei suoi legali venga accolta favorevolmente dai giudici…
