L'assenza di Phil Ivey dalle World Series Of Poker è stata molto rumorosa perché il professionista originario del New Jersey, contrariamente a Tom Dwan, ha sempre dimostrato di avere un legame molto forte con lo storico circuito del Rio Casino. Non più come qualche anno fa, quando dichiarava che l'unico obiettivo della sua carriera era superare il record di Phil Hellmuth, ma anche a inizio 2016 in pochi avrebbero predetto che alle WSOP 2016 Ivey avrebbe partecipato a un solo torneo (il Main Event) rinunciando al Big One Drop e al Poker Player's Championship intitolato al mitico Chip Reese (il cui erede, secondo molti, sarebbe proprio Phil).
L'assenza del 10-volte campione WSOP è da attribuire diversi fattori.
Da un paio di anni a questa parte si sente ripetere spesso che che Phil Ivey (come Tom Dwan e Andrew Robl) preferisca restare in Asia a giocare il Big Game di Macao e Manila piuttosto che tornare a Las Vegas per grindare quei tornei diventati ormai low buy-in per le sue tasche. Sulla scena high stakes orientale, come abbiamo già visto più volte, ci sono però più ombre che luci e l'atmosfera sembra tutt'altro che rilassata. Staccare per un mese all'anno non dovrebbe essere così -EV, ma a quanto pare non sarebbe questo l'unico motivo dell'assenza del campione statunitense.
I soliti beninformati, dicono che Phil Ivey è tanto impegnato quanto preoccupato per la doppia causa legale contro il Crockford Casino di Londra e il Borgata Casino. Un breve riassunto per chi non avesse seguito la vicenda: Ivey avrebbe aver vinto quasi venti milioni di dollari ai tavoli di Baccarat dei due casinò, ma sia quello che inglese che quello del New Jersey avrebbero contestato le sue vincite dichiarando che erano state ottenute barando.
Pare infatti che Phil fosse riuscito a leggere le carte attraverso un errore di fabbricazione sul dorso delle carte. Il Crockford non gli ha mai pagato le vincite e Ivey li ha quindi trascinati in tribunale; al contrario, il Borgata ha pagato vincite per 9.6 milioni di dollari e successivamente ha intentato una causa legale contro il professionista per avere indietro i soldi.
Le due cause vanno avanti da almeno due anni e a quanto pare stanno consumando emotivamente ed economicamente il Tiger Woods del poker, costretto a sborsare centinaia di migliaia di dollari per avere a disposizione i migliori avvocati ed evitare, per lo meno, di dover restituire i dieci milioni di dollari che chiede il Borgata. In una condizione così difficile, Phil Ivey non avrebbe tempo e voglia da dedicare al poker e per questo motivo le sue apparizioni al tavolo sarebbero state sempre meno frequenti.
Intanto, però, ha lanciato un nuovo progetto molto ambizioso: un portale di Daily Fantasy Sports. Il campione californiano ha annunciato ieri via Twitter di aver lavorato duramente negli ultimi mesi per dar vita a "Rosters'", una app dove è possibile giocare ai DFS a soldi veri. Nonostante sia stata rilasciata solo cinque giorni fa e l'unico sport disponibile sia il baseball, i primi feedback sono molto positivi.
Chissà che importanza avrà Rosters' nella vita di colui che fino a qualche anno fa era considerato il miglior giocatore di poker al mondo. Inevitabilmente, sembra palese che finché le cause legali con Crockford e Borgata non arriveranno a conclusione, non vedremo più il vecchio Phil Ivey...