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Phil Laak

Phil Laak: “Quell’unica volta in cui persi tutto quello che avevo”

Phil Laak è stato tra i protagonisti del boom del poker. Un personaggio vulcanico e carismatico, se vogliamo il capostipite dei giocatori di poker con felpa e cappuccio. Oggi, ‘Unabomber’ non è più sulla cresta dell’onda come una volta, ma la sua è una storia che vale la pena di essere raccontata. E noi lo facciamo, con un bel tuffo nel passato.

Lo facciamo tramite lo stesso Phil Laak, che nel 2009, in un lungo pezzo scritto per ESPN, raccontava dell’unica volta in cui perse tutto ciò che aveva. E quando diciamo tutto, intendiamo proprio tutto. Curiosamente, non fu a causa di una partita cash andata male; a dirla tutta, il poker non c’entrava proprio nulla.

“Quando sento di giocatori di poker di successo che sono andati broke tante volte, rimango basito”, scriveva Laak. “Praticamente tutti i player vincenti conoscono il bankroll management e cosa vuol dire giocare in bankroll. E infatti non è questo il motivo per cui vanno broke; vanno broke perché non hanno la disciplina per seguire la gestione del bankroll.

Phil Laak e la DDT: Discipline Defect Trifecta

Le idee di Phil Laak sono piuttosto chiare, in materia: “Se sei uno dei fortunati, all’inizio della tua carriera di giocatore sarai spesso assistito dalla buona sorte e ti capiterà di provare la DDT, Discipline Defect Trifecta. Di che si tratta? La DDT è quando un’enorme mancanza di disciplina ti causa un danno talmente enorme che ne esci cambiato e non sbagli più”.

L’esempio è perfetto: “Diciamo che il tuo dottore ti inietta il vaccino per il vaiolo. Qui, di tua spontanea volontà ti fai fare una puntura con dentro una piccolissima parte di virus contro il quale vuoi immunizzarti. Il tuo corpo lotta contro la microinfezione e come risultato diventi immune per la vita.

Ecco, la DDT è proprio questo, con una differenza importante: non è intenzionale. Capita quando una grossa mancanza di disciplina ti causa un danno economico tale che se e quando recuperi, ne esci con una profonda comprensione di quanto sia importante, nella vita, la gestione del bankroll”.

Dai sogni di gloria… a dormire per terra

Phil Laak raccontava a ESPN di come, prima di diventare un giocatore di poker professionista, riuscì a tramutare $10.000 in $80.000 grazie alla sua attività di investimento in borsa. Per farvela breve, dato che nel giro di due anni aveva moltiplicato per 8 il suo bankroll, senza perdere praticamente mai, un giorno decise di rischiare tutti i suoi soldi in una singola operazione.

“Entro due mesi sarei diventato milionario. Investire il 100% del bankroll non era una mossa intelligente a lungo termine, ma io dovevo essere fortunato solo quella volta. E poi era un’operazione che non poteva fallire. Così andai in Brasile per partecipare a un torneo di backgammon, fantasticando sul denaro che avrei trovato una volta a casa. Mi feci anche prestare $5.000 dal mio amico Elliot, mentre ero là”.

Il ritorno a casa, però, coincise con una doccia gelata: Scoprii che avevo perso tutto. Mi venne quasi da vomitare. Mi erano rimasti $450 in tasca, una moto del valore di $500 e un debito con Elliot da $5.000. Non avevo $1.200 per l’affitto (che dovevo pagare cinque giorni dopo), i $5.000 da dare a Elliot e un piano per il futuro”.

Così, racconta Phil Laak, chiese aiuto al suo amico Gary, che aveva un piccolo appartamentino, con un solo letto e senza neppure un divano. Fui costretto a dormire per terra, in soggiorno, ricordava ‘Unabomber’. “Non volevo tornare a fare l’ingegnere né trovarmi un lavoro a Wall Street, perché sapevo che lavorare per qualcuno non faceva per me. Non mi rimaneva che giocare i tornei di backgammon per vivere.

Dalle stelle alle stalle e ritorno

“Gary mi prestò $3.000, ma accadde l’impensabile: per la prima e unica volta in vita mia, fui pestato e rapinato. Benvenuti a New York City. Così oltre al debito di $5.000 con Elliot, ora avevo anche i $3.000 con Gary. Non volevo andare da mamma e papà, così chiesi aiuto a Kris, l’amico che mi aveva aiutato all’inizio con gli investimenti in Borsa, che mi prestò $1.000″.

Iniziò un periodo davvero duro per Phil Laak: “Mi facevo 80 minuti di camminata fino al parco, per giocare partite di backgammon small-stake, e altri 80 al ritorno. Spendere $1,50 per la metro era fuori bankroll. Mangiavo cornflake a colazione perché una scatola durava una settimana e costava $2″.

“Ricordo quando finalmente potei permettermi la metro: per me fu come un lusso;

Ricordo quando comprai una bici di seconda mano, con freni rotti e una ruota storta, ma almeno così non dovevo pagare la metro;

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Ricordo quando dei ladri mi rubarono la bici;

Mi ricordo quando ‘sprecavo’ soldi per comprarmi una fetta di pizza;

Ricordo quando Syobo mi diede $80 pr comprargli del sushi e mi disse di tenere il resto;

Ricordo quando restituii tutti i debiti. Ricordo quanto fu bello tornare finalmente in sella. Ricordo quando lasciai Bryant Park per andare all’Ace Point Backgammon Club, a giocare partite più ricche;

Ricordo quando finalmente potei permettermi il mio primo appartamento;

Ricordo quando finalmente ebbi denaro a sufficienza per mettere qualcosa altrove: in banca, a casa, al casinò, nel frigo di mamma;

Ricordo di quanto mi assicurai che ogni decisione presa dal momento in cui ripartii da capo ad oggi fosse sempre con un occhio al bankroll;

Ricordo quanto sia stato tutto bello, quanto nulla mi sia sembrato un fastidio, un problema. Ricordo che è stato ciò che è stato. Sono stato uno dei fortunati: sono andato broke, ho imparato la disciplina, e non sono mai più caduto.

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