Vai al contenuto

"Quel pot da 600.000$ ha cambiato la mia carriera e quella di Esfandiari"

[imagebanner gruppo="pokerstars"]

Barry Greenstein è uno dei professionisti più stimati grazie soprattutto a una carriera ormai più che ventennale che lo ha sempre visto far parte dell'élite dei giocatori più forti al mondo. Nonostante le sue vincite lorde nei tornei live ammontino a oltre 8 milioni di dollari, Barry è da sempre un giocatore di cash game high stakes, terreno nel quale è riuscito a ottenere la maggior parte del suo profitto netto, stimato in svariati milioni di dollari.

Il professionista originario di Chicago, dunque, ha vissuto quanto di più vicino ci possa essere al famoso "lungo periodo" nel poker live, dal momento che dal 1991 ad oggi ha preso parte a infinite sessioni dal vivo, vivendo tutti gli swing milionari tipici dei giochi high stakes. Risulta ovvio, quindi, che Barry sappia bene che non è mai una singola mano a cambiare il corso di una carriera ma che il successo come professional poker player si costruisce giocando in bankroll e cercando di prendere sempre la decisione più ottimale in ogni spot.

Eppure in un recente post sul sito di Pokerstars, Greenstein ha raccontato una mano che, a suo parere, potrebbe aver cambiato la sua carriera e quella di Esfandiari. Siamo ad High Stakes Poker, noto programma televisivo sul poker. Senza dilungarci troppo nel raccontare la mano, Antonio e Barry si trovano ai resti sul flop 10 6 4 con il primo che gira un super draw grazie a 7 8 e il secondo che può vantare un set di 4.

Quando i loro stack finiscono nel mezzo, il piatto è di 593.900 dollari e Greenstein è solo al 59% contro i progetti di scala, colore e scala colore di Esfandiari. Come sempre Barry sceglie di girare il board una sola volta e il turn q lo condanna a perdere quasi 300.000 dollari. Ecco il video della mano in questione:

http://youtu.be/OUgaK3W6b4M?t=10s

Una mano sicuramente dolorosa e difficile da dimenticare anche se non si avvicina nemmeno lotanamente alla più grande mai giocata da Barry, che sempre ad High Stakes Poker perse un piatto da 1 milione di dollari contro Tom Dwan. Eppure vedere quel pot andare nella direzione opposta alla sua ebbe per lui un effetto devastante: "Io gioco sempre con i miei soldi a dispetto di quanto fanno gli altri. Quella mano è stata un danno enorme e da allora non ho più giocato un singolo evento high roller".

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Situazione totalmente opposta a quella dell'avversario, che dopo aver vinto quel piatto ha dato uno scossone clamoroso alla sua carriera, come sottolinea lo stesso Greenstein: "Quella mano ha avuto l'effetto opposto su Antonio. In quella sessione ha chiuso con un bel profitto e ha iniziato a giocare i tornei high roller e super high roller. Ovviamente ha poi vinto il torneo più ricco della storia (il Big One For One Drop, ndr). Mi viene quasi da pensare che quel piatto abbia fatto prendere due direzioni opposte alle nostre carriere".

Un concetto che suona strano se detto da un giocatore esperto come Greenstein ma è anche vero che quando si giocano certe incredibili cifre è normale che anche una sola mano possa avere effetti importanti sulla carriera di un professionista. A tal proposito Barry ci tiene a sottolineare che ad High Stakes Poker i soldi sul tavolo erano tutti veri: "Giocavamo solo con soldi veri. C'era chi vendeva action e venivamo pagati 1.250$ all'ora (10.000$ a sessione) per partecipare allo show ma tutto ciò che c'era sul tavolo apparteneva solo ai nostri bankroll".

Secondo Barry, dunque, anche per i professionisti del poker che ragionano in termini di lungo periodo esiste l'effetto sliding doors. Chissà quante volte deve essersi chiesto cosa sarebbe successo se quella Donna di cuori non fosse uscita sul turn...

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI