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Rich Alati racconta la prop bet dei 20 giorni al buio: “Avevo le allucinazioni, ecco come ce l’ho fatta”

La prop bet stretta tra Rich Alati e Rory Young è sicuramente uno degli eventi più assurdi e memorabili avvenuti nel mondo del poker nel 2018. Come avevamo raccontato in un articolo dedicato, i due professionisti del cash game avevano messo in piedi una scommessa estrema: Alati avrebbe dovuto trascorrere 30 giorni consecutivi dentro un bagno nella più completa oscurità e senza alcun contatto umano. Una prop bet folle, resa ancora più folle dalle odds: il pro americano aveva scommesso i suoi $100.000 contro i $100.000 di Young.

Un rapporto di 1:1 che aveva fatto molto discutere nel mondo del poker vista la quasi impossibilità di vincere. Molti giocatori si erano chiesti sui social network se Alati fosse un idiota oppure un superuomo davvero capace di resistere per 30 giorni in una situazione di semi-deprivazione sensoriale, totale solitudine e confinamento volontario. Joe Ingram disse: “Sono odds talmente folli che se le accetti è probabile che tu sia così folle da vincere“. Un commento profetico visto che Alati ha effettivamente vinto.

Come abbiamo riportato, il regular del cash game live di Las Vegas ha trascorso 20 giorni consecutivi dentro il bagno, solo e immerso nel buio. Al 20° giorno, il suo sfidante si è reso conto che c’erano serie possibilità di perdere la prop bet, così gli ha proposto un buy-out. Dopo una rapida trattativa, i due si sono accordati per $62.400: questa è la cifra che Rich Alati ha vinto grazie alla sua incredibile forza di volontà.

Il poker player è entrato nel bagno il 21 novembre ed è uscito il 10 dicembre con il malloppo e la consapevolezza di avere un autocontrollo fuori dalla norma. Ma cosa è successo in quei 20 giorni? In che modo è riuscito a resistere e a vincere la prop bet? Com’era strutturato il bagno in cui si trovava? E ancora, cosa è successo quando è uscito? Rich Alati ha risposto a tutte queste domande in una interessante intervista per ActionNetwork.com nella quale il poker ha un ruolo marginale ma il mindset è al centro di quasi tutte le risposte…

Rich Alati (courtesy PokerNews.com)

I preparativi per la prop bet

“Io e Rory (Young, lo sfidante, ndr) abbiamo affittato una casa su Airbnb“, ha svelato Alati. “Abbiamo chiesto al proprietario di casa il permesso di costruire una stanza insonorizzata e completamente oscura all’interno del bagno. Poi abbiamo ingaggiato un professionista che ha svolto tutto il lavoro in breve tempo. Infine, abbiamo fatto installare 5 telecamere all’interno, di cui solo una attiva 24 ore su 24 ore. Le altre si attivavano con i sensori di movimento”.

Alati ha anche spiegato che lui e Young avevano stretto la prop bet a un tavoli di cash game di Las Vegas ma avevano ufficializzato il tutto a distanza, perché Alati, nel frattempo, era andato alle Bahamas per giocare a poker.

“Due giorni prima dell’inizio della prop bet sono arrivato direttamente dalle Bahamas. Mi sono preso diverse ore per familiarizzare con la stanza con le luci accese. Ho un’ottima memoria visiva, quando poi sono entrato nell’oscurità avevo sempre più o meno un’idea di dove fossero le cose intorno a me. Ciononostante, i primi due giorni ho praticamente solo strisciato perché temevo di sbattere la testa. Dopo mi sono abituato all’ambiente e ho iniziato a camminare, ma sono stato arrogante e infatti ho sbattuto due volte la testa. Niente di grave comunque”.

Rich Alati: “Abbracciare la paura: così ho sconfitto le allucinazioni”

Se i primi giorni di un’esperienza del genere possono essere eccitanti per la novità e il desiderio di mettersi alla prova, prima o poi, inevitabilmente, si fa spazio il pericolo più grande: le allucinazioni.

“La mia famiglia mi aveva chiesto di rivolgermi a una telecamera una volta al giorno per confermare che stavo bene. L’ho fatto i primi due giorni ma al terzo giorno ho iniziato ad avere le allucinazioni e avevo la sensazione che parlare da solo a una telecamera non mi aiutasse. Così ho smesso e ho deciso di concentrarmi solo ed esclusivamente sul mio equilibrio mentale altrimenti avrei perso la testa. Fino al Day 10 non ho più parlato“.

Alati ha avuto le allucinazioni per tutta la durata della prop bet. Ecco il suo affascinante e spaventoso racconto:

“La prima volta che ho avuto le allucinazioni vedevo semplicemente forme e colori nell’oscurità. Poi ho visto un treno e ho provato a convincermi che non fosse reale. Quello è stato il momento più duro di tutta la sfida perché per la prima volta ho avuto paura. Grande paura. Poi mi sono reso conto che non dovevo provare a combattere la paura. Al contrario, dovevo abbracciare la paura. Quella è stata la svolta”.

Con una grandissima forza mentale, Alati ha accettato la paura nella quotidianità e così l’ha sconfitta: “A un certo punto ho iniziato a vedere bolle dappertutto. Mi sono detto che non era reale ma poi ho capito che per superare quell’ostacolo dovevo cambiare atteggiamento. Così ho fatto finta di farmi un bagno in mezzo a tutte quelle bolle. Ci sono stati momenti in cui vedevo una finestra. Anche in questo caso, invece di convincermi che non fosse reale ho fatto finta di aprirla e ho “visto” il cielo e le stelle. È stato meraviglioso“.

Vincere la prop bet grazie all’attività fisica, lo Yoga e la meditazione

Oltre alle allucinazioni, il grande ostacolo verso una prop bet del genere è la noia. La noia può essere letale, specialmente per un poker player abituato a provare scariche di adrenalina ogni volta che si siede al tavolo. Alati ha combattuto la noia con l’attività fisica, con lo Yoga e con la meditazione.

“Ho creato una routine: mi svegliavo, facevo una doccia e un bagno poi mangiavo e facevo yoga. Poi meditavo, mangiavo di nuovo e facevo attività fisica. Ho fatto un sacco di plank e piegamenti sulle braccia. Sono arrivato al punto di sfidare Rory (Young, il pro con cui aveva stretto la prop bet, ndr) con una side bet: ero disposto a scommettere $10.000 che sarei riuscito a fare 1.000 piegamenti sulle braccia in un giorno. Non ha accettato”.

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Molte persone si erano chieste quale preparazione avesse Alati per accettare immediatamente una prop bet del genere con odds alla pari. Alcuni avevano ipotizzato che fosse un esperto di meditazione o che avesse partecipato a qualche ritiro spirituale. Effettivamente il poker player americano aveva già provato un’esperienza simile, una circostanza di cui il suo sfidante non era a conoscenza.

Rory non lo sapeva ma questa prop bet è arrivata proprio al momento giusto. Negli ultimi sei anni mi sono appassionato di yoga, meditazione e preghiera. In passato sono stato a Bali, dove ho svolto un ritiro di meditazione silenziosa. Per trenta giorni non ho aperto bocca e quell’esperienza mi fece capire l’importanza dell’introspezione. Sapevo esattamente come comportarmi dentro quel bagno ogni volta che la situazione diventava pericolosa. Sapevo come allenare i miei pensieri e trasformare quelli negativi in positivi quando ne avevo bisogno. Tutto ciò mi ha messo nella posizione di vincere”.

Il buyout da $62.400 di Rory Young

Alati ha poi parlato del buyout di Young, ovvero della resa del suo avversario.

Al Day 14 mi ha chiesto se volevo arrendermi. Credo fosse un tentativo di vedere in che stato mentale ero. Due giorni dopo mi ha proposto $25.000 (oltre a riprendersi i $100.000 scommessi, ndr) per chiudere la questione. Ci ho pensato ma ho capito che arrivato a quel punto fosse troppo poco. Quattro giorni dopo ha messo il cibo nel frigo e attraverso lo speaker mi ha chiesto se fossi disposto ad accettare $62.400, cifra che corrispondeva alla percentuale dei $100.000 pari ai giorni in cui ero stato lì dentro. Subito ho rifiutato chiedendo almeno $75.000 ma poi mi sono reso conto che la mia mente era annebbiata. Ho capito che non sarebbe stata una passeggiata resistere altri 10 giorni e dopo un paio di minuti ho accettato“.

Così, Rich Alati si è assicurato un profitto di $62.400 dopo 20 giorni di prop bet: “Noi giocatori professionisti di poker non ragioniamo in termini assoluti, non è mai “all-in o niente”. Prendiamo rischi, certo, ma sono rischi calcolati. Accettare quella cifra era la mossa migliore”.

Il ritorno alla luce… e al tavolo

Il momento più delicato è stato uscire dal bagno dopo 20 giorni di totale oscurità e isolamento. Il rischio di perdere la vista a causa di una improvvisa esposizione alla luce era serio, motivo per cui Alati ha preso le giuste precauzioni: “Quando hanno chiamato l’avvocato per chiudere la prop bet, hanno acceso una telecamera nuova. Il piccolo led rosso mi ha letteralmente accecato. È stato brutale. Mi sono fatto consegnare degli occhiali per le eclissi solari e ho chiesto che anche nel resto della casa ci fosse molta oscurità. Poi sono uscito”.

Cosa è successo dopo aver vinto la prop bet per $62.400? Alati ha fatto qualcosa che, siamo sicuri, lo renderà un eroe agli occhi di moltissimi appassionati di poker.

Ho passato una giornata intera a riprendermi e abituarmi alla luce. Quando ho tolto gli occhiali protettivi mi sentivo normale. Così, meno di 36 ore dopo essere uscito dall’oscurità, ero al Bellagio a giocare un torneo da $10.400. Sono arrivato al Day 3 ma purtroppo non sono andato a premio”.

Rich Alati

Rich Alati: “Ho imparato ad apprezzare le piccole cose. Sono più felice”

Infine, Alati spiega che questa scommessa gli ha dato tanto non solo in termini monetari ma anche su un piano personale.

I $62.400 mi permettono di non concentrarmi troppo sul poker per qualche tempo e mi dà la libertà di prendermi del tempo solo per me stesso. Questa esperienza mi ha insegnato ad apprezzare le cose più semplici, come stare in compagnia di qualcuno o poter vedere le cose intorno a me. Cose che tutti noi diamo per scontato ma che in realtà non lo sono. Da quando sono uscito non sono mai distratto. Sono più concentrato, sono più calmo. Apprezzo di più le persone. Penso di essere più felice“.

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