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“Se Bilzerian è un giocatore di poker, io sono una suora”

[imagebanner gruppo="pokerstars"]La storia dell’arresto all’ aeroporto di Los Angeles ha portato grane ma ancora più popolarità a Dan Bilzerian: la notizia è stata ripresa dai principali media americani, rafforzando ancor di più la sua immagine da “ballas maledetto e viziato”, come se non bastassero 1,4 milioni di followers su Twitter e 5,7 milioni di seguaci su Instagram.

Difficile però farsi un’idea del playboy americano con le carte in mano. Bilzerian è da considerarsi realmente un giocatore high stakes a tutti gli effetti? I players e gli addetti ai lavori cosa pensano?

Dan è oramai un fenomeno mediatico nel vero senso del termine, ma alla fine è un bene per l’immagine del poker? Quasi impossibile rispondere in modo affermativo, almeno a giudicare dalle recenti vicende e cronache provenienti dalla California e da Miami.

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Il CEO di Global Poker Index Alex Dreyfus ha dichiarato a Lee Davy di CalvinAyre: “è un genio ma molto opportunista. E’ famoso solo per essere famoso. Mossa magnifica!”.

Warren Lush, pr del Big Game di PartyPoker, entra a gamba tesa: “in tutti i miei viaggi e rapporti con i grandi players high stakes di tutto il mondo, per quasi un decennio, non ho mai raccolto una prova concreta su Bilzerian player, come racconta lui stesso. Forse sta bluffando?”.

Adam Levy però smentisce Lush, con una testimonianza che vi racconteremo in seguito.

Bilzerian, in una recente intervista, ha dichiarato di aver vinto 50 milioni di dollari ai tavoli da gioco nel 2014. In pochi però ci credono.

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Non è tenera Ebony Kenney: “la sua fama deriva dall’ossessione della società per il denaro, il potere e il sesso. Penso che stia vivendo la sua vita non proprio come vorrebbe lui, ma solo come un sacco di gente desidera”.

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Ebony Kenney

"Se Dan Bilzerian può essere considerato un giocatore di poker, allora io possono essere etichettata una suora chiude con classe Ebony.

Il giornalista di poker Rob Strazynski sembra avere le idee chiare su come sia stato creato il personaggio Bilzerian: “i media generalisti sono interessati a lui (forse perché fa audience?), Bilzerian però viene dal nulla cosmico e l’unico modo per trovare un pretesto è collegarlo al poker. Instagram non è sufficiente. Una volta è stato avvistato alle WSOP e ESPN gli ha regalato qualche secondo di celebrità. Ogni tanto partecipa a qualche gioco nosebleed con i soldi ereditati dal padre” questo è il suo rapporto con il poker secondo lo scrittore.

Il fatto che sia associato con il poker è senza dubbio una macchia per il gioco. L’unico aspetto positivo, se così vogliamo chiamarlo, è che porta un po’ di notorietà al mondo del poker, ma è la prova vivente che esiste anche la cattiva pubblicità” afferma Strazynski.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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