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La storia del poker: dalla nascita in Mississippi fino allo sbarco a Vegas

Tutti sul Mississippi

Una sorta di leggenda urbana ha sempre fatto credere che il poker si nato negli USA ai tempi del selvaggio Far West. Niente di più falso. Come si dice in epoca moderna, si tratta di una fake news grande come una casa. Ci arriverà nel Far West, ma solo in un secondo momento. Questa tesi è sostenuta in un documentario di PokerGo dedicato proprio alle origini del poker, oltre al sua successiva diffusione. Il gioco è nato sulle navi che percorrevano il lungo Mississippi: si tratta del terzo fiume più grande al mondo che sfocia in Louisiana.

Soldati, marinai, mercanti e quanti altri viaggiavano sulle navi del grande fiume, per ingannare l’attesa iniziarono a giocare le prime partite, grazie anche alla diffusione del “Poque“. Quest’ultimo è un gioco francese, antenato del poker che si diffuse a New Orleans. Siamo all’incirca nei primi anni dell’ottocento e per i primi due decenni il poker resterà soprattutto un gioco “fluviale”.

Intorno al 1830 il poker prova a diffondersi anche sulla terra ferma. Ma il suo impatto non passa inosservato, in quanto nelle taverne dei porti lungo il Mississippi  saranno soprattutto banditi, delinquenti e persone del peggior stirpe a sedersi ai tavoli. Molte di queste partite finiranno male (risse nelle migliori delle ipotesi).

Insomma il debutto sulla terra ferma non è dei migliori, con la polizia che cerca di reprimere il gioco mettendolo al bando. Numerose le retate delle forze dell’ordine. Troppo rischioso quindi affrontare partite del genere e ben presto, il poker tornerà protagonista sulle navi.

Su di esse, senza il consenso del capitano della nave, la polizia non può irrompere. E i capitani stessi se ne guardavano bene di dare il permesso, considerando che gran parte dei giocatori erano venditori di cotone che rientravano da ricchissime vendite e zeppi di denaro. Lo stesso Mark Twain racconta nei suoi appunti di incredibili partite di poker a bordo delle navi. Il poker sboccia in quel momento.

COMPARAZIONE BONUS DI BENVENUTO

Il Far West

Da una costa all’altra degli Stati Uniti, il gioco conquista tutti. A metà dell’ottocento – in piena corsa dell’oro – nel famigerato Far West, si diffonde nei saloon. Fra una scazzottata e un duello a mezzogiorno, fra un mandria di cavali da conquistare e un assalto alla diligenza, il poker è sempre più popolare nel Far West. Leggendarie partite, leggendari personaggio e tantissimi aneddoti. Come la famosa mano del morto: protagonista suo malgrado James Butler Hickok, meglio noto a quelle latitudini come Wild Bill Hickok. 

La mitica scena di “Continuavano a chiamarlo Trinità” con riferimento al più grande pistolero di tutto il Far West

Il più famoso pistolero di tutta la costa Ovest, infallibile come pochi. Fu preso di sorpresa, mentre si dedicava all’altra grande sua passione. Il poker a 5 carte. Intento nel giro di scarti viene colpito alle spalle e con lui morente, dalla sua mano cadono quattro carte: a a 8 8 . Da quel giorno A-8 diventerà la famosa mano del morto. Il gioco si evolve, le storie si moltiplicano e nemmeno la fine dell’epoca dell’oro nel Far West riuscirà a fermare la scalata del poker.

Dalla corte Reale a Las Vegas

Con la macchina del tempo di Pokergo arriviamo ai primi del ‘900. Il poker ormai non conosce ostacoli o confini, addirittura trasvola l’oceano Atlantico e fa sosta in una dimora assai importante: la corte dei reali di Inghilterra. Anche una giovanissima principessa, futura e attuale regina inglese, resterà estasiata dal poker. “Elisebetta II” attuale capo della famiglia reale inglese, non rimane immune dal fascino di questo gioco.

Intanto dall’altra parte dell’Oceano c’è una città che decide di fondare la sua economia quasi esclusivamente sul gioco d’azzardo. Las Vegas: da prima minuscolo centro nel deserto del Nevada, diventerà nel giro di pochi anni una grandissima città. Il poker fa parte del contesto e cresce ancora a dismisura. Merito anche di una variante nata forse in Texas e che piace a tutti. Ecco finalmente il famigerato Texas Hold’em: due carte in mano, cinque comuni a terra e più o meno le stesse regole di sempre.

Doyle Brunson e le WSOP in bianco e nero

E’ il definitivo alto di qualità di questo gioco: si sdogana dai luoghi comuni, relega in un angolo bische e delinquenti ed esporta nei casinò di Sin City il gioco nelle varianti che noi conosciamo. Doyle Brunson ha il merito di essere uno dei precursori e la nascita delle WSOP è il naturale epilogo per lo sdoganamento del poker. Il resto è storia dei giorni nostri. Dal Mississippi a Las Vegas, di acqua sotto i ponti ne è passata…

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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