Nell’attesa che torni la versione italiana condotta da Gerry Scotti, ‘Chi vuol essere milionario?’ fa parlare di sé… anche negli esport. Succede nella versione brasiliana dello show (‘Quem Quer Ser Um Milionário?’), dove lo scorso 8 agosto Allan Castello ha vinto 15.000 real brasiliani – poco meno di $4.000.
Castello è un pro gamer di FIFA, sotto contratto con gli Impacto e-Sports, il cui profilo Twitter può vantare oltre 6.200 follower. Niente male per uno che cinque anni fa ha deciso di mollare il lavoro per dedicarsi anima e corpo ai videogiochi!
La scalata di Allan Castello
Il pro di esport ha provato la scalata al milione di real, ma si è fermato molto prima della fatidica ultima domanda. Un percorso molto prudente quello di Allan Castello, forse addirittura più di quanto avrebbe voluto lui stesso.
“Riguardando la trasmissione”, ha dichiarato il videogiocatore professionista di FIFA, “penso che avrei potuto fare molto di più. Ma in quel momento mi ha fermato l’insicurezza e ho finito per fare il possibile per guadagnare qualcosa in più del gradino da 5.000 real”.
C’è aria di pentimento per come sia andata?
“La verità è che se potessi tornare indietro, non userei l’aiuto del pubblico né l’aiuto della telefonata a casa in quelle due domande. Conoscevo la risposta, ma ho voluto chiedere aiuto per colpa dell’insicurezza. Altrimenti avrei raggiunto la domanda in cui mi sono ritirato con ancora due aiuti a disposizione”.
Il brasiliano a tutto esport
La cifra vinta da Castello alla versione carioca di ‘Chi vuol essere milionario?’ non gli cambierà la vita, ma di certo lo aiuterà nel suo percorso di crescita negli esport. Sì, perché il gamer ha usato il denaro vinto per costruirsi uno studio per il gaming.
“Così, oltre a poter partecipare ai tornei, ora sarà in grado di registrare video e fare streaming, parti fondamentali della mia attività e per farmi conoscere ancor di più sulla scena professionistica”, ha spiegato Allan.
Il brasiliano è un pro gamer dal 2014, una vita non certo semplice: “Ad oggi, gli esport sono cresciuti moltissimo nel mondo. Ma essere un pro è difficile, perché gli sponsor non sono ancora così tanti. Non a caso molti professionisti vanno avanti solo grazie alle loro vittorie”.
La determinazione è la parola chiave: “Ho lasciato il mio lavoro tradizionale nel 2014, e ad oggi riesco a supportare la mia famiglia. Il grande vantaggio è che faccio un lavoro che amo”.