Bowl per 36
L’edizione natalizia del Bowl ha attirato 36 giocatori a Las Vegas. Un numero inferiore ai 49 posti previsti, per questo evento che non hai mai fallito l’obiettivo nelle altre edizioni giocate a maggio. Questa volta invece ci sono 13 sedie lasciate libere, ma non mancano certo lo spettacolo e il divertimento. Un evento del genere richiama e richiamerà sempre i più grandi giocatori al mondo. Il buyin assai fantasmagorico da 300.000 dollari è un paletto che fa selezione. E così anche questa volta il field è a dir poco da sballo.
Dopo otto livelli di gioco restano in corsa 27 players, ma c’è ancora un livello nel corso del day 2 per sfruttare l’addon. Solo i players left potranno usufruire di questa seconda chance, mentre le registrazioni si chiudono con 10.800.000 dollari nel montepremi. La zona “In the Money” è riservata a a sette giocatori, ovvero tutto il final table. Il cash minimo è di 540.000 dollari per il settimo classificato, mentre il campione metterà in tasca qualcosa come 3.672.000 bigliettoni.
Negreanu va di fretta
Il “$300.000 Super High Roller Bowl” ha dunque già perso 9 giocatori nel corso della prima giornata. I galloni di chipleader vanno al petto di Rick Salomon. Il suo torneo decolla nel finale, quando con A-K ha la meglio su Q-Q di Bill Klein. Flip vinto, monster pot incassato e primo posto in graduatoria con 806.000 gettoni. Alle sue spalle prova a non perdere terreno Ali Imsirovic (661.000) e sul gradino più basso del podio virtuale ci sale Daniel Negreanu con 623.000 unità. “Kid Poker” sale in maniera costante per tutta la giornata e si candida ad un ruolo da protagonista in questo evento. Sarebbe il modo migliore per salvare un 2018 assai deludente sotto il profilo dei risultati.
Nella top ten si affacciano anche Stephen Chidwick (553.000), Nick Petrangelo (460.000), Adrian Mateos (378.000), Bryn Kenney (371.000) e David Peters (344.000). Ottime prestazioni poi per Justin Bonomo (335.000), Isaac Haxton (309.000) e Fedor Holz (240.000). Fra i qualificati al day 2, spunta anche la sagoma di Phil Hellmuth. Il player di Palo Alto mette assieme 237.000 gettoni e può essere la mina vagante del Bowl. Sul fondo del count invece, troviamo due pezzi da novanta in chiara difficoltà: Jason Koon e Dan Smith. Il primo riparte da quota 82.000, mentre Dan arranca con 78.000 fiches.