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Poker After Dark: il bet/raise/fold di Gus Hansen è irreale, Brian Rast incassa!

Questa settimana il tavolo di Poker After Dark è stato dedicato al grande Doyle Brunson, motivo per cui, per la prima volta nella storia dello show televisivo, non si è giocato a No-Limit Hold’em oppure a Pot-Limit Omaha ma ai Mixed Games. Sostanzialmente, il Big Game della Bobby’s Room si è spostato momentaneamente all’Aria Casino, di fronte alle telecamere di Poker Central (media di proprietà di Cary Katz che ha riportato in vita e oggi produce Poker After Dark).

A questo tavolo si sono alternati vari specialisti delle varianti come Brian Rast, Nick Schulman, Scott Seiver e Dan “Jungleman12” Cates ma a catturare l’attenzione è stato ovviamente Gus Hansen, che faceva il suo ritorno a Poker After Dark. Il professionista danese ha accettato l’invito proprio perché si giocava ai Mixed Games ma per tutta la durata della sessione si è messo in mostra per alcune giocate molto alternative e inaspettate.

In particolare c’è stata una condotta contro Brian Rast che molti hanno giudicato quantomeno poco lineare. La mano si è giocata nel Limit Hold’em, ecco l’action.

Gus Hansen nella Bobby’s Room

Gus Hansen vs Brian Rast nel Limit Hold’em

Sui blinds $1.500-$3.000, dopo un limp, Hansen rilancia a $3.000 dall’hijack con 5 2 . Già questa circostanza fa capire quanto il gioco del danese non sia cambiato nel tempo: era maniac quando dominava i tornei di No-Limit Hold’em quindici anni fa ed è maniac ancora oggi nei Mixed Games.

Sul bottone, Brian Rast spilla k k e ovviamente 3-betta a $6.000 (ricordiamo che siamo nel Limit Hold’em). Hansen decide di chiamare fuori posizione con la sua trash hand. Il flop è però molto favorevole per il giocatore scandinavo, che su 2 7 2 centra quindi un tris.

Il pot è di $11.500, Hansen fa check, Rast punta $1.500 e Hansen rilancia a $3.000. Rast chiama dopo qualche secondo. Il turn, però, è un k che ribalta completamente la situazione: ora Gus è dietro al fullhouse di Rast. Sul pot di $17.500, il danese punta $3.000. Rast potrebbe rilanciare e probabilmente riceverebbe un altro rilancio, ma decide invece di slowplayare la sua mano e limitarsi al call, probabilmente nel tentativo di rappresentare una top pair con il Re.

La strana condotta di Gus Hasen: bet/raise/fold

Al river compare un a , il piatto è di $23.500 e Gus punta $3.000. Rast non può che rilanciare a $6.000 e Hansen piazza immediatamente (letteralmente, non passa nemmeno un secondo) il rilancio a $9.000. Rast si prende qualche secondo e poi ovviamente rilancia a $12.000.

No… so sick“, dice Gus Hansen. Il danese deve chiamare $3.000 su un piatto da $44.500 e ha un tris in mano. Matematicamente, il suo dovrebbe essere uno snap-call e invece va in the tank.

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“Vorrei chiamare perché sono curioso”, dice Gus prima di rimproverarsi: “Perché non ho semplicemente chiamato? È stata una pessima giocata“.

Gus Hansen sa che il suo tris è quasi sempre battuto in questo spot, perché l’unica mano che batte è A-K ma è difficile che Rast la rilanci ulteriormente al river. Alla fine, nonostante abbia delle odds importanti, decide di foldare.

Una condotta rivedibile per Gus, che si rivolge così al suo avversario: “Dovresti davvero mostrare un bluff ora“. Rast dice semplicemente: “Sarebbe stato un bel bluff”.

Il video:

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