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Steve Wynn: ‘La crisi di Atlantic City? L’ho capito nel 1987…’

Steve Wynn non è semplicemente un uomo che conosce Las Vegas: di fatto, la città che conosciamo oggi è anche una sua creatura. Arrivò là a 23 anni nel 1965, poi la lasciò per Atlantic City salvo tornare alla fine degli anni Ottanta, quando prima degli altri aveva capito che cosa dovesse fare.

Adesso infatti Atlantic City è in crisi da tempo, ma questo per Steve Wynn è tutto tranne che una sorpresa: lui lo aveva sempre temuto, fin da quando nel 1987 aveva venduto il suo Golden Nugget Atlantic City, aperto neppure dieci anni prima. Perché aveva compiuto questa scelta? Perché un uomo come lo statunitense non ci mette molto a capire da che parte tiri il vento.

E dire che le premesse erano state ben diverse. Wynn aveva infatti abbandonato Las Vegas per Atlantic City nel 1978, subito dopo aver inaugurato il nuovo hotel del Golden Nugget di Las Vegas: a convincerlo fu Jack Davis, ed i numeri di un pazzesco week-end che fecero subito capire come nell’est degli Stati Uniti ci fosse una fame di gioco che la cittadina del Nevada non poteva saziare.

Il gioco nel New Jersey fu infatti legalizzato soltanto nel 1976, e Jack Davis fu il primo ad aprire un casinò grazie al Resorts International, che aprì i battenti la mattina del 26 maggio del 1978, nel week-end che precedeva il Memorial Day. Per l’inaugurazione anche Steve Wynn era stato invitato, ma lui non poteva esserci: in quello stesso giorno infatti il Golden Nugget apriva il suo nuovo hotel, e si apprestava quindi a vivere giornate memorabili.

“Facevamo circa 5.000 dollari al giorno, grazie alle slot machines – ha ricordato in un’intervista al Wall Street Journal Wynn – ma in quel week-end guadagnammo 50.000 dollari, e lo dissi tutto orgoglioso al telefono a Davis, visto che avevamo battuto ogni nostro record”. Ma ad Atlantic City era successo qualcosa di incredibile.

“Mi disse che avevano guadagnato 150.000 dollari – prosegue Wynn – ma io credevo parlasse dell’intero week-end, lui invece intendeva al giorno. Non riuscivano neppure a contare i soldi che avevano guadagnato ai tavoli, tanti ne avevano”. E così, il giorno dopo, Steve Wynn si presentò ad Atlantic City.

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Il Golden Nugget Atlantic City aprì i battenti a cavallo fra il 1979 ed 1980, e nonostante il ritardo si affermò come uno dei casinò di maggiore successo. Ma dopo qualche anno Steve intuì che la città non era pronta a raccogliere la sfida che il mondo del gioco gli stava offrendo, e per capire che cosa intendesse non ci rimane che rispolverare una sua vecchia citazione: “Quello che mi piace dei casinò è che consentono di costruire degli hotel. Una slot machine, una roulette o un tavolo da blackjack non hanno alcun potere. Sono tutte le attrazioni slegate dai casinò che spingono le persone a tornare ancora, ed ancora“.

Las Vegas, come si sa, offre di tutto per chi decide di trascorrerci una vacanza, Atlantic City no: per questa ragione, pessimista che le cose potessero cambiare, Steve Wynn vendette la sua creatura nel 1987 per tornarsene a Las Vegas, dove avrebbe dato vita al suo impero.

Proprio quando in Nevada si stanno levando sinistri scricchiolii, lui inaugura il Mirage: è il 1989, per quello che all’epoca è il più costoso casinò di Las Vegas. Seguiranno poi nel 1993 il Treasure Island, che puntava forte sull’intrattenimento, e nel 1998 il Bellagio, per un investimento complessivo superiore ai due miliardi e mezzo di dollari. Che, evidentemente, nel tempo gli ha dato ragione sia sul declino di Atlantic City che sul rilancio di Las Vegas.

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