Dalle stalle alle stelle e di nuovo in miseria per poi tornare ricco. E' la storia di Tiziano Pellonara vincitore di un Gratta e Vinci che poteva rendergli la vita più serena, ma c'è stata purtroppo una parentesi molto stressante e, presto, capirete perché.
Il sessantenne di Jesi è sempre tormentato dalle vicende che la vita gli riserva nonostante una vincita che può essere la svolta. A febbraio si vede sequestrato il malloppo di €300mila (tutto in via cautelare) su richiesta della Procura della Repubblica, per motivi - in parte - da chiarire.
Alla fine la storia finisce bene, ma per diverse settimane Tiziano è stato rispedito all’inferno e si è ritrovato a chiedere di nuovo l’elemosina ai semafori. Che stress!
Una vita dura ai semafori
Tiziano Pellonara fino al 20 settembre 2020 (data profetica) era disoccupato. Lavorava in passato per un’impresa di pulizie ma le cose per lui non sono andate per il verso giusto.
Così – ogni giorno – per mantenere se stesso e la mamma anziana, andava ai semafori a mendicare e lo faceva con stile e dignità. A pochi passi dagli incroci, sempre con spirito allegro, volteggiava il suo cappello in aria e accoglieva gli automobilisti con qualche battuta spiritosa sull’attualità e la politica, anche usando cartelli satirici.
"Mai perdere la speranza. Se non smetti di crederci e ti comporti bene, prima o poi il bene torna"
Tiziano, ex mendicante di jesi
Il Gratta e Vinci fortunato
Il 20 settembre 2020 la svolta: compra un biglietto da €5 del Gratta e Vinci “Il Millionario”, gratta e chiede al tabaccaio lumi perché vede che il suo biglietto ha una combinazione differente rispetto al solito: scopre di aver vinto €300.000. La sua vita è a una svolta (sono pochi i casi statisticamente parlando di vincite così importanti che si verificano, per una volta Tiziano è stato baciato dalla dea bendata).
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Al momento della vincita Tiziano ha affermato alla stampa locale: "Mai perdere la speranza. Se non smetti di crederci e ti comporti bene, prima o poi il bene torna",
Per fortuna può dire addio alla strada e agli incroci, o almeno crede. Incassa una somma netta di circa €240.000 (60.000 circa vanno allo Stato per la tassa sulla fortuna).
E’ una persona che non si scorda del suo passato e di chi l’ha aiutato: fa delle donazioni alla Caritas che lo aveva aiutato e paga altre piccole somme. Invita al ristorante amici che erano stati generosi con lui nei momenti di difficoltà e acquista un’automobile che lo aiuta negli spostamenti. Nessun colpo di testa ma l’invidia è una brutta bestia.
Sembrava essere arrivata una svolta “romantica” di una vita tutta in salita ma a febbraio, una improvvisa doccia gelata lo sorprende.
La denuncia di un parente e il sequestro richiesto dalla Procura
Un aforisma suona così: “Non abbiate paura della solitudine: lì non ci sono parenti”. Eh si. Su denuncia di un parente la Procura di Ancona inoltra una richiesta per il sequestro cautelare sulla vincita. Un vero giallo, un mistero. Le conseguenze sono terribili: Pellolara a Jesi è stato visto nelle settimane passate tornare nella tanto temuta strada e continuare a chiedere offerte ai generosi automobilisti marchigiani, ma questa volta, dentro di sé non può che non avere rabbia per quanto successo. Il sorriso lo ha perso e non c’è da meravigliarsi.
Ma per quale ragione la Procura di Ancora sarebbe arrivata a presentare una richiesta di sequestro cautelare? Lo spiega l’Avvocato di Pellolara, Marco Polita al quotidiano online Centropagina .it : “Su denuncia di un parente, che paventava che il mio assistito potesse essere o essere stato circuito da terzi, la Procura aveva sequestrato gli assegni circolari in cui la vincita era stata convertita”.
“Non abbiate paura della solitudine: lì non ci sono parenti”.
Mirko badiale
Per fortuna la giustizia, o meglio il buonsenso, almeno questa volta, trionfa. L’Avvocato presenta ricorso “e la Procura ha, nella serata di lunedì 13 marzo, revocato il sequestro cautelare e disposto la restituzione degli assegni e il Tribunale del riesame ne ha preso atto e ha posto fine alla vicenda. Tiziano non può essere privato dei suoi averi. La Procura ha preso in esame la documentazione che era stata presentata anche a riguardo di quanto Tiziano ha messo in atto una volta ricevuta la vincita, dal pagamento dei 60mila euro di tasse relative all’aver onorato alcune precedenti pendenze. Fino ad una donazione effettuata alla Caritas, riconoscente per averne in alcune occasioni usufruito dei servizi”.
E’ bene quel che finisce bene. Tiziano torna in possesso dei suoi soldi vinti legittimamente con un Gratta e Vinci e finalmente può dire addito alla strada. Con il sorriso.
Questa è una delle tante storie che vi raccontiamo sul mondo delle lotterie. La nostra raccomandazione è sempre quella di giocare solo per divertimento e cifre modeste. Vincere a una lotteria e a un Gratta e Vinci non è affatto semplice come può apparire, le probabilità sono molto basse. Vi consigliamo di consultare sempre i dati sui payout di ogni gioco.