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Alioscia Oliva: faccia a faccia con un maestro degli heads up

Alioscia OlivaE' considerato uno dei migliori specialisti al mondo nella modalità più tecnica del texas hold'em: l'heads up. Alioscia Oliva però non è soltanto un fantastico player di "testa a testa", ma innanzitutto un uomo che vive il suo tempo. Personalità e consapevolezza sono due doti che non hanno mai fatto difetto ad Alioscia, e allora ne abbiamo approfittato per una intervista che cerca di spaziare su vari argomenti, per conoscere meglio il player - oggi uomo immagine di una poker room emergente come 4A - the Poker Suite - e capire l'Alioscia-Pensiero su ciò che lo circonda.

Assopoker: Tu iniziasti a giocare a poker sette anni fa. Cosa facevi prima? Hai iniziato direttamente dall'Heads Up?
Alioscia Oliva: Quando scoprii il texas holdem - per l'appunto 7 anni fa - lavoravo per una società che ha sfruttato la mia formazione economico-finanziaria, essendo laureato in economia e commercio, nel settore agricolo. Questa società si chiama ISMEA ed ho lavorato per loro per circa 3 anni.
Quando ho cominciato a giocare a THE per la prima volta, ovviamente online, mi sono cimentato nel limit a livelli bassi, ricordo che ho giocato per la prima volta a texas holdem sedendomi ad un tavolo 0,25-0,50 di limit. Ho giocato questa variante per un po’ e anche se all’epoca era quella più in voga non mi è mai piaciuta molto...Così ho cominciato a giocare HU sit and go da 5 e da 10 dollari no limit. Qui ho trovato il mio habitat naturale arrivando a giocare con regolarità partite da 300 dollari e saltuariamente da 500 dollari, diventando uno dei regulars hu più rispettati online su questi livelli di buy-in.

AP: Sei un HU player di caratura mondiale, anche se in questo ambito non è facile stilare classifiche. Ma cerchiamo di essere schietti ed audaci: quanti players consideri più forti di te al mondo nella specialità? E in Italia?
AO: Al mondo ce ne sono tanti migliori di me, in Italia considerando tutti i top players di sit'n'go heads up che conosco credo che solo con 2, forse 3 giocherei alla pari, mentre sugli altri credo di avere un edge nel long run. Del resto, aver vinto l'Italian Poker Award per la categoria nel 2009 è una gratificazione che conferma quanto dicevo poco fa.
Poi ovviamente non posso sapere se online in Italia si stanno formando dei nuovi talenti che fra qualche tempo saranno migliori di me.

AP: Pensi mai a cosa saresti diventato senza il THE?
AO: Non ci penso molto perchè non ho rimpianti per la scelta che ho preso più di 4 anni fa di diventare un giocatore professionista. Nella mia vita, considero quella come la scelta più ponderata e azzeccata di tutte. Qualche volta però mi domando cosa sarei diventato “da grande” senza il poker, più che altro per curiosità personale e per ricordare a me stesso quanto io sia fortunato a poter svolgere un lavoro così meraviglioso come quello del giocatore. La risposta che mi do è che probabilmente non avrei raggiunto la stessa soddisfazione personale che ho in questo momento con un qualsiasi altro tipo di lavoro.

AP: Ti avevo avvisato che sarebbe stata una intervista "scomoda" e quindi procedo su questa linea. A volte ti accusano di esagerare in trash talking. Per te è più un'arma tattica o un lato del carattere?
AO: Ti risponderò esattamente come ho risposto alla stessa domanda in un’altra intervista: ebbene si online sono abbastanza “ruvido”, non lo nego forse perché con la chat cerco sempre in qualche modo di far innervosire l’avversario per avere un vantaggio psicologico. Mi sento decisamente dr Jekill e mr Hide, infatti live sono una persona socievole e cordiale...Giuro però che ce la sto mettendo tutta per diventare affabile anche online, dove del resto sono sicuro otterrei ottimi risultati comunque.

 

AP: Secondo te, in un'ipotetica fine improvvisa del THE, quanti di quelli che guadagnano molto oggi sarebbero in grado di cavarsela ugualmente?
AO: Credo assolutamente in due cose:
1) le stesse persone che guadagnano molto oggi con il poker non avrebbero difficoltà ad inserirsi in un qualche contesto lavorativo, visto che per essere vincenti in questo lavoro non sono poche le qualità che bisogna avere;
2) solo una piccolissima percentuale di questi giocatori vincenti riuscirebbe a guadagnare somme equivalenti con un lavoro - diciamo - normale.

AP: Un pò di tecnica. Oltre ad essere un HU player d'elite, ti sei distinto in passato per diversi risultati sugli mtt online dei .com, e ti cimenti da diverso tempo anche nel live con ottimi risultati - l'ultimo dei quali il secondo posto all'IPT vinto da Alessio Isaia. Dove si manifesta l'edge di un HU player in mtt? Negli early stage è quasi azzerata?

AO: Direi invece esattamente il contrario e cioè che questo edge si manifesta di più negli early stage dove sono più alte le possibilità di giocare tutti e quattro i round di puntate in una mano (preflop, flop, turn e river), situazione questa meno facile da gestire e dove si fanno più spesso errori. Quando il field tende a scremarsi in un torneo e la struttura “collassa” inevitabilmente, le mani si risolvono molto più probabilmente con mosse preflop o postflop, raramente c’è action sul turn e river perchè le chips sono state già tutte messe nel piatto prima. E’ molto più semplice fare le scelte giuste tecnicamente in una mano se non si è abbastanza deep da poter giocare tutte le street. In un sit and go heads up invece sei molto più abituato a giocare tutto il board fino al river.

AP: Che occasione è per te 4A e che progetti hai con loro?
AO: 4A è stata il modo migliore per chiudere il 2009 e il modo perfetto per cominciare il 2010. La collaborazione con loro è per me una grande occasione, visto che questa società sta investendo molto sulla mia immagine di giocatore come su quella di Dario Nittolo (Bonzo). Spero di essere all’altezza delle loro aspettative, affrontando ogni situazione pokeristica e extrapokeristica con estrema professionalità e grinta. Progetti futuri con loro? Rappresenterò 4A alle WSOP e in altri tornei di importanza nazionale e internazionale quest’anno.

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AP: Quindi la collaborazione con 4A significa anche che ti vedremo più spesso live? O credi che rimarrai principalmente focalizzato sull'online?
AO: Si, significa ovviamente che mi vedrete più spesso live, del resto avevo già cominciato da metà 2009 a giocare il circuito italiano più assiduamente e adesso che ho il sostegno di questa grande azienda alle spalle ho ancora più voglia e possibilità di far bene live.

AP: Sta per arrivare il cash game. Ti ci sei mai cimentato con costanza? Credi ritieni di mantenere gran parte del tuo edge in un tavolo CG HU high stakes?
AO: No, non mi ci sono mai cimentato con costanza, e dovrò studiare tanto per vincere nel cash game come faccio adesso in altre discipline. Credo comunque che sarò più avvantaggiato rispetto a giocatori che hanno giocato solo sit and go 6 o 9 players o MTT per lo stesso motivo che ti spiegavo prima quando mi chiedevi del vantaggio di un giocatore di hu nei tornei multitable.

AP: Parliamo di Alioscia adesso. Sei una persona che non esaurisce i suoi interessi nel THE. Leggi molto? Guardi la tv?
AO: Ultimamente sto leggendo davvero poco se escludiamo i libri pokeristici e le news mondiali che meticolosamente ricerco sul web ogni giorno, e no, assolutamente non guardo la tv e dovrebbero cominciare in tanti a fare la stessa cosa.

AP: Se non vivessi in Italia dove vorresti vivere?
AO: Belgio probabilmente: nelle varie vicende - politiche e non - che mi è capitato di seguire mi sembra uno stato che ha dimostrato sempre dignità, responsabilità e civiltà. Oppure opterei per uno stato del nord europa, magari anche scandinavo, dove vivibilità, sostenibilità, risorse rinnovabili, assistenza sociale, libertà di stampa, educazione, diritti umani e altri valori simili non sono parole senza senso.
Ci tengo comunque a sottolineare che amo il mio paese, con tutto il cuore, e voglio vivere in Italia per sempre anche se ultimamente sto sempre più perdendo la stima nei miei concittadini.

AP: Infine una curiosità: se fossi costretto ad una scelta cosa preferiresti?
1 -  essere governato da uomini skilled
2 - essere circondato al tavolo da omini donk
AO: Direi la seconda, visto che la prima è semplice utopia lol. A parte gli scherzi sceglierei di essere governato da uomini skilled, ma aggiungerei anche uomini skilled che sentano la vocazione dentro di loro di far politica per migliorare il proprio paese e non esclusivamente la propria condizione personale.

AP: Che progetti ha Alioscia Oliva per il futuro? Ti vedi player ancora per molto tempo?
AO: Spero che la mia mente sarà lucida fino al mio ultimo giorno di vita, così che non abbandonerò mai questo gioco meraviglioso che è il poker.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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