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Anche il Colorado "assolve" il poker

Altra significativa vittoria legale per il poker. Dopo il caso del giudice della Pennsylvania T. A. James, che qualche settimana fa aveva decretato il poker online gioco in cui l'abilità ha un peso determinante sull'alea (avvalendosi anche di testi come "Secrets of Winning Poker di Mike Caro, ndr), ecco aggiungersi anche il Colorado, in quello che tutti noi auspichiamo essere solo un primo passo verso la piena legittimazione del nostro gioco preferito.
Nella fattispecie, un giudice del Colorado ha scagionato il signor Kevin Raley dall'accusa di "illegal gambling", dopo che quest'ultimo era stato colto ad organizzare un torneo di poker in un bar di Greeley, cittadina dello stato del MidWest distante circa 50 miglia dalla capitale Denver.

Raley, insieme ad altri quattro uomini, era stato arrestato nello scorso agosto da un agente federale in borghese. Gli uomini erano accusati sia di "professional gambling" che di "illegal gambling", con la prospettiva di un soggiorno non breve in galera se confermati colpevoli.
La legge vigente in Colorado definisce "illegal gambling" (gioco d'azzardo illegale) "le attività di gioco o scommessa di qualunque somma di denaro o oggetto di valore in eventi sui quali la persona che rischia il medesimo denaro non ha alcun controllo".
Raley, membro di vecchia data del PPA (Poker Players Alliance, ndr) di cui è uno dei soci fondatori, è stato ovviamente fiancheggiato nella sua battaglia dall'autorevole sindacato giocatori.

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*bannersx*Dal canto suo, il PPA si è mosso portando come testimone un eminente professore dell'Università di Denver, Robert Hannum, il quale è riuscito a dimostrare alla corte che il poker non è un gioco primariamente dipendente dal caso. La deposizione del prof. Hannum si è rivelata poi fondamentale per le sorti del procedimento.
"Il PPA è estremamente soddisfatto per la lieta conclusione del caso. Si tratta di un'ulteriore conferma che il poker è realmente un gioco d'abilità, e non di fortuna". Sono le parole di Gary Reed, uomo del PPA in Colorado, che prosegue "Allo stesso tempo, il verdetto di non-colpevolezza va a rinforzare il diritto dei cittadini del Colorado di passare il loro tempo giocando a poker, e allo stesso tempo farà sì che le scarse risorse dello Stato si possano concentrare nell'investigare sulle reali attività criminali, non certo sul poker."

 

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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