Andrew "luckychewy" Lichtenberger ha firmato un contratto di sponsorizzazione con Full Tilt Poker. Lo ha annunciato lo stesso giocatore sul blog americano LeggoPoker: “Sono diventato un nuovo red pro” e la notizia è stata ripresa subito dal network televisivo ESPN. Non ci sono però ancora conferme ufficiali da parte della poker room di Chris Ferguson e Howard Lederer.
Dopo il colpo di Annette Obrestad, Full Tilt non si è lasciata scappare il giovane, già protagonista di una puntata di "2 Months, 2 Million", nonchè vincitore del Main Event del WSOP Circuit (più di $ 190.000 il primo premio) che si è disputato al Caesars Palace lo scorso 27 aprile. Il nuovo red pro è cresciuto nell’online ma si sta facendo valere anche nel live dove ha vinto $ 1.117.000 ed è andato in the money nelle WSOP del 2009 in cinque occasioni. E’ stato runner-up nell’evento WSOP Shootout No Limit Hold'em incassando un assegno da $ 215.000 e 18esimo nel Main Event con la vincita più alta della sua carriera: $ 500.547.
Il suo approdo a Full Tilt, insieme ad Annette Obrestad, è stato oggetto di riflessione per un’accurata analisi sul mondo delle sponsorizzazioni da parte dell’editorialista di ESPN Andrew Feldman (curiosamente omonimo di un altro red pro di Full Tilt, ndr), secondo il quale oramai solo le big possono permettersi di investire in testimonial di primo livello. Il pericolo è quello dell’oligopolio secondo il noto giornalista statunitense: “Il passaggio di Annette e di Andrew a Full Tilt è un indicatore di come sono cambiati i tempi. Nel 2004 tutti potevano permettersi di ingaggiare stelle e di trattenere i propri campioni. Ora non è più così: Bodog non può più permettersi David Williams mentre Betfair non si è opposta all’addio di Annette Obrestad”.
La politica commerciale delle rooms più importanti si sta facendo sempre più aggressiva e crea non pochi problemi anche ai giocatori: “La forbice si sta allargando tra i big e i player di seconda fascia: solo i primi hanno le spalle realmente coperte. Full Tilt ad esempio ha i 14 del Team pro e poi ben 134 red pro a supporto. C’è una certa differenza tra i due status”.
“Il mercato – continua Feldman - è oramai affollato e solo poche società possono permettersi di ingaggiare campioni. Oltre a PokerStars e Full Tilt, ci sono anche Ultimate Bet, Doyle's Room, PartyPoker e la novità Victory Poker. Il campo dei competitors si è ristretto. La battaglia la stanno vincendo soprattutto Stars, Full Tilt e poche altre che possono permettersi investimenti ingenti. Come – si domanda - possono contrastare questa egemonia siti di medio livello che si limitano ad ingaggiare un paio di testimonial contro i 134 red pro che supportano i magnifici 14 del Team Full Tilt? Sono stupito che PokerStars non ha provato ad ingaggiare Annette ma molto probabilmente hanno ritenuto di essere già coperti per quel target con Lady Maverick”.
Come in Italia anche nella patria del Texas Hold’em, l’argomento delle sponsorizzazioni è motivo di confronto e di critiche. “Avrei voluto – conclude – solo che la situazione dell’industria del poker online avesse offerto maggiori opzioni per Annette e Andrew che comunque potranno godersi il bottino di una prestigiosa sponsorizzazione come quella di Full Tilt”.