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Betfair poker firma Peter Jepsen

Il colosso del betting svedese continua nella politica di espansione della sua poker room, tramite il consolidamento di un team di professionisti sponsorizzati, che annovera gia' gente del calibro di Sorel Mizzi, John Tabathai e soprattutto Annette Obrestad. Adesso arriva un altro valido rinforzo per la poker room: parliamo di Peter "zupp" Jepsen. Il professionista danese si fece conoscere la prima volta nel gennaio 2008, quando giunse terzo al PCA. Il suo primo - e per ora unico - grande successo, Peter lo ha conseguito nel marzo 2007, quando si aggiudicò il Pokerstars EPT di Varsavia, mettendo in fila i 283 avversari per un primo premio di 415mila dollari.

Ma Peter Jepsen è molto conosciuto nell'ambiente, e questo al di là dei suoi successi pokeristici. Infatti, la ragione della sua celebrità c'entra molto poco col poker giocato, anche se non si può proprio dire che ne sia estranea:

Eccola, l'avrete riconosciuta tutti: è Frida Johansson, la stupenda massaggiatrice ufficiale dell'EPT. Frida, ex tennista professionista appassionatasi ai massaggi in seguito ad un infortunio subìto - e poi sbarcata nel mondo del poker abbastanza casualmente - ha una relazione con Peter "zupp" Jepsen ormai da diversi anni.

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Ora avrete capito perchè, anche se ci sono centinaia di giocatori che hanno vinto più di lui, Peter è uno dei players più conosciuti e - soprattutto - invidiati al mondo...

 

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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