E’ iniziata la sfida di Boris Becker alle World Series of Poker. L’ex tennista ha vinto sei tornei del Grande Slam, una medaglia d’oro alle Olimpiadi ed è membro dell’Hall of Fame, ma gli manca ancora il colpaccio al tavolo verde. Il teutonico ha rivelato a Las Vegas Sun che il poker a cinque carte l’ha aiutato molto ad allenarsi a livello mentale.
Negli ultimi tre anni ha viaggiato in tutto il mondo giocando come professioniasta sponsorizzato dalla poker room PokerStars. Ed ora è giunto a Las Vegas per la sua sfida più importante in questa sua seconda carriera. Alle WSOP i primi due tentativi del tedesco non sono andati a buon fine negli eventi 5 e 8, sempre nella specialità No Limit Hold’em. Ma non si è scoraggiato. Il 42enne cercherà nei prossimi tornei di classificarsi a premio, prima di andare a Wimbledon dove seguirà il più prestigioso torneo del Grande Slam di tennis come opinionista televisivo.
Hai sempre giocato a poker anche durante la tua carriera: semplice passatempo o qualcosa di più?
“Nel tennis è importante l’aspetto psicologico ed il poker a cinque carte mi ha aiutato molto ad affinare la mia concentrazione. Tra una partita e l’altra giocavo sempre. Imparare a stare al tavolo è un esercizio mentale molto utile per uno sportivo”.
Le tue prime WSOP: quali sono i tuoi obiettivi? Fare esperienza?
“Voglio divertirmi ma soprattutto andare in the money, non mi interessa in che evento. Il mio desiderio è quello di tornare a casa e poter dire: questa volta ho guadagnato dei soldi, ho vinto!”.
Cosa rappresenta per te il Texas Hold’em?
“Voglio sottolineare che il poker non è il mio lavoro principale. E’ una grande passione ma un giorno potrebbe diventare anche il mio unico impiego”.
Come giudichi fino ad ora la tua carriera al tavolo verde?
“Ho raggiunto livelli che mai mi sarei mai sognato all’inizio. Ho bruciato le tappe grazie a PokerStars che mi ha voluto come testimonial nel 2007”.
Quando hai iniziato, ti sentivi pronto ad affrontare i più forti al mondo?
“Ho pensato che prima dovevo approfondire e studiare meglio la conoscenza del gioco. Così PokerStars mi ha messo in contatto con i migliori professionisti in Germania che mi hanno insegnato molto. Ho lavorato parecchio al loro fianco, prima di partecipare al primo evento nel 2008, con il Grand Final dell'EPT di Montecarlo. Sono arrivato settimo su 250 partecipanti ad un torneo rebuy guadagnando $15.465”.
La favola è quindi iniziata a Montecarlo…
“E pensare che temevo di fare figuracce ma ho superato questo ostacolo subito. Sono riuscito a qualificarmi al tavolo finale al mio primo tentativo. Non riuscivo a crederci. Da quel momento è iniziato un viaggio incredibile per me. Ad aprile, al Bellagio, nel World Poker Tour Championship sono arrivato in 40esima posizione guadagnando $ 40.855“ .
Per uno che ha vinto 25 milioni di dollari nella sua carriera di tennista, che valore può avere il denaro nel poker? Può condizionare lo stesso le tue prestazioni? In zona bolla come ti comporti?
“Sono attento, fin troppo… “.
Eppure al tavolo hai uno stile molto aggressivo come quando giocavi, sempre all’attacco.
“Se provieni da uno sport competitivo come il tennis puoi avere un edge. A me il poker mi fa sentire come se fossi un ventenne. Era da 11 anni che avevo attaccato la racchetta al chiodo ed ora mi sento di nuovo in corsa. Posso sfidare ragazzi più giovani. Questo è un grande sport, molto competitivo.”