Con la legalizzazione del gioco online negli Stati Uniti, PokerStars opererà in rete con un nuovo dominio (solo per gli USA): PokerStarsWynn.com, in virtù dello storico accordo siglato con Wynn Resort, la multinazionale dei casinò di Las Vegas. Si è venuta a creare così una potente coalizione per il lancio del poker online nel Nord America.
L’obiettivo comune e dichiarato, è quello di creare una innovativa lobby tra l’industria dell’online e quella delle sale da gioco tradizionali, per far approvare a Washington (ma anche nello stato del Nevada) una prima normativa per il gioco su internet.
Il fatto clamoroso è che le due società – in base agli accordi appena siglati – opereranno sotto un unico dominio: PokerStarsWynn.com che verrà utilizzato dall’entrata in vigore della nuova legislazione. La poker room quindi cambia pelle negli Stati Uniti, per una questione strategica che non riguarda solo logiche di mercato.
E’ un colpo geniale e micidiale soprattutto a livello ‘politico’ quello assestato dalla multinazionale dell’online a tutti gli operatori storici: in questo modo Stars fa saltare i fragili equilibri nel delicato scacchiere di Las Vegas, spezzando il fronte dei casinò della Strip, con in testa le potentissime Caesars Entertainment (detiene i diritti delle WSOP) e da MGM Grand, le quali dopo aver boicottato per anni il gambling su internet, negli ultimi mesi si erano decise a ‘tagliare fuori’ Full Tilt Poker e la stessa PokerStars dal business dell’online in tutti i cinquanta Stati con una legge federale ad hoc. Con Steve Wynn passato al ‘nemico’ però i casinò di Las Vegas rimarranno profondamente divisi, non solo sul gioco online.
D’altronde la poker room – proprio in questi giorni – aveva fatto presentare nel parlamento statale del Nevada, un primo progetto legge per l’e-gaming. Un segnale forte, in risposta al fallito tentativo a dicembre, da parte di Caesars Entertainment, di far approvare una legge a Washington, che avrebbe bandito le principali poker room per diversi anni, dal futuro mercato legale a stelle e strisce. Ma il golpe è fallito.
Non è un successo politico solo per Stars: il magnate Steve Wynn, dopo lo storico ‘sbarco’ a Macao, ancora una volta ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto alla concorrenza: la joint-venture gli consentirà di entrare dalla porta principale dell’industria dell’online e potrà contare sulla forza di un brand famosissimo negli Stati Uniti e nel mondo. Ma la partita a scacchi è appena iniziata.
A dire il vero, ad aprire la strada ci aveva pensato PartyPoker, un mese e mezzo fa, siglando accordi per la fornitura di software per due importanti catene di casinò, rimaste però ancora nell’anonimato. Caesars Entertainment ha invece ufficializzato un accordo esclusivo con 888. Da Las Vegas a Washington sembra essersi scatenata una guerra senza esclusioni di colpi.
L’intesa appena firmata tra PokerStars e Wynn però si è spinta oltre a mere logiche commerciali: “L’accordo – precisa il comunicato – ha la finalità di assicurare il passaggio ad una legislazione federale per il gambling in rete al fine di proteggere e tutelare i consumatori . Vi è la volontà di contribuire all’elaborazione di un quadro normativo solido per garantire la sicurezza del poker online che deve essere gestito da operatori esperti”. Le due società si sono soffermate poi sugli indubbi vantaggi fiscali e occupazionali.
Mark Scheinberg, Presidente e fondatore di PokerStars, insieme al padre Isai Scheinberg, ha mostrato tutto la sua soddisfazione: “da molto tempo sosteniamo la legalizzazione del gioco online per la tutela dei consumatori e per creare preziose entrate fiscali e generare posti di lavoro negli Stati Uniti. PokerStars opera in diversi mercati regolamentati europei ed è favorevole a questo approccio anche negli USA da parecchi anni. Questa alleanza rappresenta un passaggio fondamentale per proseguire in questa direzione. Siamo entusiasti della preziosa collaborazione negli Stati Uniti con Wynn, leader, pioniere ed innovatore nel settore del gioco”.
Luciano Del Frate