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Dario Alioto: "non trascuro nessuna variante del poker"

Dario Alioto durante la nostra intervistaDa tempo ha scelto una strada più discreta verso la gloria, e i risultati gli stanno dando ancora una volta ragione. Dario Alioto parla con noi della sua vittoria al side event EPT e di molte altre cose in una intervista video realizzata dal nostro Gux1979, che vi proporremo in due parti.

Nella prima parla di questi eventi e delle motivazioni che lo spingono a "grindarli" con questa costanza. "Il field ridotto aiuta? Sì, soprattutto incide nella misura in cui implica una durata molto ridotta dell'evento. Ci sono sì prizepool più bassi, ma anche la possibilità di guadagnare belle cifre (vedi i miei 31mila euro) in appena due giorni: ad un EPT Main dopo due giorni non sei neanche in the money..."

Il capitano delSisal Poker Team non ha dubbi neanche quando gli si chiede dell'edge che può vantare in tornei che presentano varianti non molto diffuse: "In generale i giochi meno giocati sono anche quelli meno studiati dalla media dei giocatori. Io riconosco di avere un certo vantaggio nel senso che non ho mai trascurato nessuna variante: cerco da sempre di impararli tutti, e credo di avere un certo vantaggio rispetto a chi vi si cimenta da poco. Questo è un vantaggio che ad esempio nel NLHE non esiste, essendo ormai un gioco troppo diffuso, studiato e praticato."

Dario tiene proprio tanto a primeggiare a questi EPT Awards, che peraltro non mettono in palio premi economici, ma "solo" un grande prestigio. Dario ci spiega "Dimostrerei che con la costanza e l'applicazione in giochi molto tecnici si può arrivare a un traguardo superando gente che ha vinto magari un EPT da 1000 persone, e penso che sia giusto così: trovo infatti molto più difficile fare 10 final table nei side event in una stagione piuttosto che fare 2 final table in un EPT Main."

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Quando gli chiediamo delle sue top 5 di Pot Limit Omaha - europea e mondiale - Dario ci dice apertamente cosa pensa di ognuno dei top player, non dimenticando sè stesso: "In Europa mi sento un top, ma non tanto perchè mi senta il più forte di tutti, quanto perchè se sono i risultati ad incidere io ne posso mostrare tanti, e non solo perchè sono al primo posto nella all time money list europea di guadagni nei tornei di PLO [...] Ecco in torneo potrei essere anche top 3 mondiale, ma ribadisco: è troppo difficile giudicare un giocatore sulla base di 2, 3 o 4 anni di tornei, dopo 100 tornei e così via. Per decidere veramente chi sono i migliori ci vorrebbero dei parametri precisi che dividano cash game live ed online, tornei live ed online eccetera, ma sono calcoli infiniti per i quali servirebbe un calcolatore grande così..."

Guarda tutte le risposte di Dario Alioto nella prima parte della nostra intervista:

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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