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David Sklansky, proposta anti-collusion per il poker online: “mostrare sempre carte dopo fold o showdown persi”

Una proposta di quelle che faranno discutere, anche e soprattutto per il nome di colui che l’ha formulata: David Sklansky. Una delle persone più stimate nel mondo del poker, teorico del gioco e autore di libri di successo, lancia un’idea per le room online: che le carte di un giocatore, in caso di fold o showdown perso, vengano sempre mostrate.

“Ovviamente si tratta di un’idea che presenta una serie di svantaggi, ma anche importanti vantaggi, e credo sia il caso che qualche room la sperimenti”, sostiene.

Show obbligato e dinamiche di bluff

A livello di gioco, fatalmente, cambierebbero molte cose. L’obbligo di mostrare le carte – che Sklansky vorrebbe addirittura tenere in vista per tutta la durata della mano, in modo da non svantaggiare chi gioca su più tavoli – sconvolgerebbe diverse dinamiche consolidate del poker, come quelle del bluff: “I giocatori potrebbero comunque “bluffare” foldando mani che normalmente non passerebbero mai”.

Un gioco a informazioni meno incomplete

L’aspetto del gioco non sarebbe un problema insormontabile, perchè il poker è una disciplina in costante evoluzione e in questo caso richiederebbe aggiustamenti sull’enorme mole di nuove informazioni che questa novità porterebbe con sè. Più che altro, un cambiamento del genere renderebbe il poker molto meno un “gioco a informazioni incomplete” rispetto a come siamo abituati a vederlo.

David Sklansky: “così sconfiggeremo la collusion e i bot”

Nelle intenzioni del matematico e poker writer statunitense, un provvedimento del genere annienterebbe il fenomeno della collusion e – a suo dire – renderebbe la vita più difficile ai bot e a chi ne progetta i software. Su quest’ultimo punto stanno arrivando le maggiori critiche da parte della community di twoplustwo, di cui Sklansky è proprietario e in cui è stato pubblicato il post.

“Credo che non esistano computer abbastanza potenti da poter rappresentare una minaccia in queste condizioni”. Questa è l’affermazione “incriminata”, quella maggiormente criticata da chi la pensa diversamente.

Mostrare una carta, senso antiorario, shot clock: le possibili varianti

Interessante la variante proposta dall’utente “punter11235”, che è peraltro l’inventore di Pokerazor, software di calcolo equity ora non più attivo: “Se il tuo obiettivo è quello di rendere la vita difficile ai computer, allora l’idea migliore è quella di mostrare solo una carta e farla scegliere al giocatore. Ciò introdurrebbe un elemento di comportamento irrazionale (non c’è più nessun guadagno possibile per il giocatore) e rende il gioco più difficile rispetto all’obbligo di mostrare entrambe le carte.”

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Quello della maggiore o minore facilità di adattamento per un software che calcoli i range rimane comunque un aspetto secondario, ad opinione di David Sklansky, rispetto agli enormi vantaggi che questa novità porterebbe in termini di lotta alla collusion.

Un aspetto che andrebbe risolto è quello della posizione, che con una novità del genere accrescerebbe ulteriormente di importanza. Tuttavia, l’autore del celeberrimo “The Theory of Poker” indica la strada per limitare questo problema: Magari si potrebbe disputare l primo giro di puntate in senso antiorario, in modo da evitare che i giocatori in late position abbiano un edge spropositato. Si potrebbe anche aggiungere uno shot clock per evitare che i giocatori abbiano troppo tempo per pensare alle informazioni aggiuntive.”

Il dibattito è appena all’inizio e nei prossimi giorni sentiremo alcuni pareri qualificati. Per adesso, che ne pensate?

 

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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