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David Ulliott ha perso la sua ultima mano: i fan salutano “Devilfish”

[imagebanner gruppo=pokerstars] David Ulliott non ce l’ha fatta: il giocatore britannico, nella giornata di oggi, si è arreso alla propria malattia circondato dalla sua famiglia, appena qualche giorno dopo aver festeggiato il suo compleanno.

A darne notizia è stato uno dei figli, che giusto qualche ora fa ha scritto su Twitter che purtroppo il padre avesse perso la sua battaglia, ringraziando tutti coloro che – una volta appreso che le condizioni del giocatore britannico fossero gravi – avevano scritto in massa incoraggiamenti ed auguri sui social media.

Che il male che stesse fronteggiando “devilfish” fosse incurabile e ad uno stadio molto avanzato lo si sapeva, tanto che nei primi momenti in cui la notizia riguardante le sue condizioni di salute si diffuse sembrava che Ulliott fosse in fin di vita, ma poi una sua intervista e video e fotografie che lo ritraevano assieme alla famiglia sembravano far immaginare che David avesse ancora del tempo di fronte a sé: purtroppo, non è andata così.

Molti giocatori di poker noti hanno voluto ricordarlo, lui che addirittura nel 2003 vinse il torneo più importante della sua carriera, il WPT Championship di Tunica per poco meno di 600.000 dollari: il braccialetto WSOP invece, quello lo aveva già vinto nel 1997, in un torneo di Pot Limit Hold’em.

“Era un tipo sempre capace di far sorridere gli altri – ha scritto Toby Lewis – per dieci anni ha conosciuto il mio nome, ma mi ha sempre chiamato ragazzo“. Anche Liv Boeree ha voluto ricordarlo, lei che lo ebbe come proprio coach in un reality inglese sul poker, che in seguito darà il via alla sua carriera come giocatrice.

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Anche qualcuno che David Ulliott certo non lo conosceva bene, Claudio “swissy” Rinaldi, ne conserva comunque un buon ricordo, che in qualche modo descrive alla perfezione il tipo di personaggio che fosse “devilfish”, quando il britannico eliminò lo statunitense e – dopo aver ricevuto come d’abitudine una copia da lui autografata di Ace on the River – esclamò, dopo che il pro di PokerStars si era allontanato, ma non troppo: “Adesso saprò cosa leggere quando me ne vado in bagno…“.

David Ulliott era così, un giocatore della vecchia scuola, di quelli dall’aspetto e dai modi ruvidi, con un sacco di storie da raccontare di cui molte vietate ai minori, e probabilmente è anche per questo che molti appassionati di poker, non solo d’oltremanica, lo ricorderanno.

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