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Decreto Dignità: arriva primo ricorso. Leo Vegas: “mandato ad avvocati per Corte Europea”

Alcuni bookmakers e concessionari stranieri stanno studiando possibili contromisure legali al ban della pubblicità voluto dal vice-premier Luigi Di Maio. In prima linea Niklas Lindahl country manager di Leo Vegas per l’Italia: “non ci arrendiamo a questa ingiustizia, questo divieto totale è una chiara violazione dei contratti e delle convenzioni di gioco. Ho dato mandato ai nostri avvocati per preparare ricorso alla Corte di Giustizia Europea” ma la questione potrebbe essere portata anche di fronte alla Corte Costituzionale (come spiegano in questo articolo i due avvocati esperti in materia).

“Abbiamo investito milioni di euro solo in fase di start-up secondo quanto previsto dai regolamenti di ADM”. Poi rilancia: “il divieto assoluto di pubblicità su giochi e scommesse è stato solo uno slogan populista che non servirà a risolvere il problema della ludopatia” e si allinea con la posizione della Lega di Serie A che ritiene che vi siano 130 mila posti di lavoro a rischio e che il problema delle dipendenze non venga minimamente sfiorato.

In una nota Lindhal si rivolge a Di Maio con una serie di domande:

“Qualche giorno fa ho invitato il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio a un tavolo coordinato per discutere della regolamentazione della pubblicità sul gioco. Se non ne parleremo assieme a Roma, affronteremo la questione alla Corte di Giustizia UE”. Queste le domande del manager di Leo Vegas:

“1. Ministro Di Maio, lei ha affermato che lo Stato italiano non guadagna nulla dalle entrate erariali provenienti dai giochi e scommesse (le ricordo che le entrate erariali sono state pari a 10,3 miliardi nel 2017), perché reinveste gli stessi soldi per curare la ludopatia. Può fornirci questi dati ufficiali? Può dirci quanto spende effettivamente lo Stato e quante sono le persone in cura per ludopatia?

2. Se la ludopatia o ‘azzardopatia’, come l’ha definita, è veramente un fenomeno così grave, perché non ha vietato il gioco d’azzardo invece di vietarne solo la pubblicità, e in forma molto parziale? E perché non dare precedenza ad altre dipendenze molto più impellenti, come sembrerebbero suggerire i dati Istat circa gli 8.265.000 di italiani con dipendenze da alcool?

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3. Perchè dal decreto Dignità è stato escluso il comparto delle Lotterie differite? Eppure, nella spesa dei giocatori italiani, le Lotterie rappresentano la seconda voce del comparto giochi e scommesse e nel 2017 hanno fatturato ben 2,43 miliardi cui vanno sommati i 2,42 miliardi del Gioco del Lotto. Perché questo settore, così impattante sui conti degli italiani e con un’unica concessionaria in esclusiva, è stato salvato dal Decreto?

4.Nel Decreto è scritto che ‘Ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del presente decreto resta applicabile la normativa vigente anteriormente alla medesima data’. Lei sa dirci quanti contratti di pubblicità pluriennali verranno siglati prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di domani? Può veramente affermare che, grazie a questo Decreto, non ci sarà più pubblicità su giochi e scommesse nei prossimi anni, con contratti regolari?

5. Può spiegarci concretamente come farà ad evitare le pubblicità di società straniere senza vincoli e senza licenze regolari? E come verranno sanzionate, qualora si riuscissero ad identificare, visto che hanno spesso sedi all’estero, se non addirittura sedi fittizie?”.

6. Sebbene sul perché non si è voluto confrontare con noi operatori del settore, secondo un approccio democratico, per trovare una soluzione reale al problema della ludopatia e della pubblicità invasiva con messaggi ingannevoli. Temo non risponderà, ma voglio porgliela ugualmente: perché non ha accettato il nostro invito?”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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